Il doppiopetto e la giacca sportiva per San Siro. Ma anche la bandata bianca in Sardegna e il colbacco sfoggiato a pranzo a Mosca con l'amico Putin. E, ovviamente, Ie cravatte di Marinella. I look istituzionali di Silvio Berlusconi (con particolare preferenza per il blu), e qualche stravaganza di chi con lo stile amava - anche - divertirsi.
Lo stile
Del doppiopetto sartoriale il Cav aveva fatto la sua divisa, rigorosamente abbinato a camicia bianca e cravatta a pois.
Il ricordo di Maurizio Marinella
«Il rapporto con Silvio Berlusconi è nato tanti anni fa, venne qui e amò le nostre cravatte, ne fece un simbolo dei suoi doni». Così Maurizio Marinella ricorda il leader di Forza Italia che ha sempre acquistato dal sarto partenopeo le sue cravatte che anche donava: «Tanti anni fa - racconta Marinella - mi disse che aveva deciso di farci preparare dei cofanetti da donare ai capi di stato, ai personaggi politici importanti che incontrava. Così nacque una confezione con 6 cravatte che portava con sè nei suoi viaggi ufficiali per portarlo come dono».
Cravatte fatte a mano su misura del personaggio a cui regalarle, non prese dal banco: «Ricordo quelle per Eltsin - spiega Marinella - preparammo misure di cravatte lunghe, ma avevamo sempre la misura giusta per fare sei cravatte perfette per il leader politico che Berlusconi avrebbe incontrato. Ovviamente le cravatte avevano l'etichetta "Marinella per Silvio Berlusconi" e nella confezione doveva esserci sempre anche la cravatta punta spillo blu con bianco, diventata berlusconiana».
Una cravatta che il leader politico amava e metteva sempre, facendola diventare di grande moda: «Tantissime persone - spiega Marinella - sono venute da me negli anni chiedendomi di acquistare la 'cravatta Berlusconì, la chiamavano così, perché era diventato noto che era una sua scelta personale. Un giorno gli chiesi perché amava quella cravatta, mi disse che si vestiva sempre allo stesso modo con un completo su cui quella cravatta era perfetta e che andava bene sia la mattina per riunioni politiche ma anche la sera se c'era un evento a cui doveva andare a fine giornata. Era sempre perfetto con quell'abbigliamento». Un'unione per l'arte di Marinella ma anche umano, che lo stilista partenopeo ricorda: «È stato il nostro testimonial - spiega - per molti anni. E poi con noi era una persona devastante nel senso bello della parola. Veniva qui in modo amichevole, parlava di argomenti di gusto e di ironia, non dimentichiamo le sue parole e lo ricordo con affetto e simpatia. Ricordo che quando era qui tanta gente fuori si entusiasmava per la sua presenza. Lui era un forte mago di comunicazione, trasmetteva sempre un senso di famiglia».