Berlusconi, dalle cravatte di Marinella alla bandana total white: i look del Cav. «Tutti volevano il modello come il suo»

L'eleganza per il Cav è sempre stata una caratteristica irrinunciabile, la giacca e la cravatta un must, il viso senza barba un diktat

Lunedì 12 Giugno 2023
Berlusconi, dalle cravatte di Marinella alla bandana total white: i look del Cav. «Tutti volevano il modello come il suo»

Il doppiopetto e la giacca sportiva per San Siro. Ma anche la bandata bianca in Sardegna e il colbacco sfoggiato a pranzo a Mosca con l'amico Putin. E, ovviamente, Ie cravatte di Marinella. I look istituzionali di Silvio Berlusconi (con particolare preferenza per il blu), e qualche stravaganza di chi con lo stile amava - anche - divertirsi.  

Lo stile

Del doppiopetto sartoriale il Cav aveva fatto la sua divisa, rigorosamente abbinato a camicia bianca e cravatta a pois.

Abiti senza mai una piega fuori posto, impeccabili, taylor made, consigliati o talvolta quasi imposti a chi lavorava per lui in Fininvest e Mediaset. L'eleganza per il Cav è sempre stata una caratteristica irrinunciabile, la giacca e la cravatta un must, il viso senza barba un diktat. In fatto di stile in politica Berlusconi non ha mai avuto rivali, e sarà ricordato anche per qualche stravaganza. Come il look total white con tanto di bandana indossato in Sardegna nell'agosto del 2004 durante una passeggiata con l'ex premier inglese Tony Blair. I giornali impazzirono, le malelingue parlarono di un modo per nascondere le tracce di un intervento per rinfoltire i capelli. Stesso anno, altra stravaganza: con l'amico Putin, in Russia, a pranzo nel giardino della residenza presidenziale a Zavidovo eccolo sfoggiare un grosso colbacco. Cappelli e copricapi, del resto, hanno spesso fatto capolino sua testa dell'ex premier. Dai Borsalino con la falda larga ai cappellini da baseball, fino al cappello da cowboy bianco sfoggiato nel 2002, durante il summit del G8, in Canada. Un accessorio irrinunciabile, come le bretelle, sempre blu, come quelle sfoggiate sotto al completo durante un summit europeo a Bruxelles nel 2008. 

 

Il ricordo di Maurizio Marinella

«Il rapporto con Silvio Berlusconi è nato tanti anni fa, venne qui e amò le nostre cravatte, ne fece un simbolo dei suoi doni». Così Maurizio Marinella ricorda il leader di Forza Italia che ha sempre acquistato dal sarto partenopeo le sue cravatte che anche donava: «Tanti anni fa - racconta Marinella - mi disse che aveva deciso di farci preparare dei cofanetti da donare ai capi di stato, ai personaggi politici importanti che incontrava. Così nacque una confezione con 6 cravatte che portava con sè nei suoi viaggi ufficiali per portarlo come dono».

Cravatte fatte a mano su misura del personaggio a cui regalarle, non prese dal banco: «Ricordo quelle per Eltsin - spiega Marinella - preparammo misure di cravatte lunghe, ma avevamo sempre la misura giusta per fare sei cravatte perfette per il leader politico che Berlusconi avrebbe incontrato. Ovviamente le cravatte avevano l'etichetta "Marinella per Silvio Berlusconi" e nella confezione doveva esserci sempre anche la cravatta punta spillo blu con bianco, diventata berlusconiana».

Una cravatta che il leader politico amava e metteva sempre, facendola diventare di grande moda: «Tantissime persone - spiega Marinella - sono venute da me negli anni chiedendomi di acquistare la 'cravatta Berlusconì, la chiamavano così, perché era diventato noto che era una sua scelta personale. Un giorno gli chiesi perché amava quella cravatta, mi disse che si vestiva sempre allo stesso modo con un completo su cui quella cravatta era perfetta e che andava bene sia la mattina per riunioni politiche ma anche la sera se c'era un evento a cui doveva andare a fine giornata. Era sempre perfetto con quell'abbigliamento». Un'unione per l'arte di Marinella ma anche umano, che lo stilista partenopeo ricorda: «È stato il nostro testimonial - spiega - per molti anni. E poi con noi era una persona devastante nel senso bello della parola. Veniva qui in modo amichevole, parlava di argomenti di gusto e di ironia, non dimentichiamo le sue parole e lo ricordo con affetto e simpatia. Ricordo che quando era qui tanta gente fuori si entusiasmava per la sua presenza. Lui era un forte mago di comunicazione, trasmetteva sempre un senso di famiglia». 

Ultimo aggiornamento: 14 Giugno, 09:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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