E' morta a 32 anni a Parigi travolta da un monopattino pirata: non c'è stato nulla da fare per Miriam Segato, di Capalbio (Grosseto), da qualche tempo cameriera nella capitale francese. Era stata investita da due ragazze in monopattino elettrico mentre passeggiava: le due sono fuggite senza neppure soccorrerla e sono ricercate.
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L'incidente è avvenuto all'una del mattino. La ragazza, cameriera in un ristorante italiano di Parigi, passeggiava con un'amica sulle rive della Senna chiuse al traffico, all'altezza dell'Ile-de-la-Cité, quando è stata investita dal monopattino che - riferiscono persone vicine alla vittima - «andava a tutta velocità». Miriam è finita a terra e ha sbattuto la testa contro il marciapiede mentre le due in monopattino si davano alla fuga. A soccorrerla sono stati i sommozzatori della brigata fluviale che sorvegliavano il fiume in quella zona. Hanno tentato di rianimare la donna e chiamato i soccorsi, ma Miriam era in arresto cardiaco. Dopo 30 minuti di massaggio, il suo cuore è ripartito, ma i medici dell'ospedale in cui era stata trasportata, il Pitié-Salpetrière, si sono mostrati subito «molto pessimisti».
La procura di Parigi ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo aggravato dalla fuga e omissione di soccorso. La polizia ha lanciato un appello per ritrovare le due ragazze colpevoli dell'investimento. Un manifesto con l'appello è stato affisso lungo le rive della Senna, chiunque possa fornire notizie è invitato a farlo, ma si stanno utilizzando anche le immagini della videosorveglianza. Il dramma avviene nel pieno delle polemiche sulla pericolosità dei monopattini elettrici, ai quali è stata data completa libertà di circolazione a Parigi, senza che sia possibile far rispettare alcuna regola.
David Belliard, vicesindaco ecologista e uno dei più attivi nella trasformazione della circolazione a Parigi a favore di biciclette e monopattini, ha detto che la «sicurezza dei più vulnerabili» che sono i pedoni è fra le sue «priorità» e chiede che sia fatta «piena luce» sull'incidente. Miriam lavorava in un ristorante italiano del quartiere latino ristorante, Oenesteria, in rue Grégoire de Tours, a Saint-Germain des Près. La famiglia ha dato il benestare al donare gli organi, secondo le volontà di Miriam.