Alluvione, la grande paura della Romagna: dodici giorni fa un miliardo di danni, domani è attesa la seconda emergenza

Il 3 maggio molte zone sono state devastate, tra allagamenti e frane. Ma l'allerta rossa di domani rischia di dare un altro colpo pesante

Lunedì 15 Maggio 2023 di Mauro Evangelisti
Alluvione, la grande paura della Romagna: dodici giorni fa un miliardo di danni, domani è attesa la seconda emergenza

La grande paura della Romagna. Il 3 maggio in molte aree di quel territorio il maltempo ha distrutto delle strade (ad esempio nella zona di Modigliana, tra Faenza e Forlì), allagato interi quartieri, costretto migliaia di cittadini a lasciare le proprie abitazioni, paralizzato numerose imprese e causato danni ingenti all'agricoltura. Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha calcolato almeno un miliardo di euro di danni. Come sempre si fa da quelle parti, ci si è rimboccati le maniche per ripartire, ma domani la Protezione civile ha avvertito i sindaci delle province di Forlì-Cesena e Ravenna: c'è una nuova allerta rossa, si prevedono piogge molto intense, fino a 150 millimetri di pioggia.

Il livello dei fiumi è già molto alto, alcuni erano esondati (ad esempio il Lamone a Faenza in alcuni tratti ha rotto gli argini), il terreno è fragile e si rischiano nuove frane. L'allerta rossa riguarda anche l'Emilia, in particolare la provincia di Bologna, ma proprio alla luce di quanto successo il 3 maggio le preoccupazioni maggiori interessano la Romagna. La Protezione civile parla di criticità idarulica e idrogeologica. 

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Maltempo, allerta rossa domani in Romagna

Se si guardano le pagine Facebook dei sindaci delle principali città romagnole c'è sempre un post che riporta la mappa delle precipitazioni attese per domani. Segue la decisione, una dopo l'altra, dei sindaci di chiudere le scuole: Faenza, Ravenna, Forlì e Cesena (ma anche molti altri centi più piccoli). Appello di Massimo Isola, sindaco di Faenza, la città che il 3 maggio ha subito i danni maggiori con un intero quartiere allagato e i vigili del fuoco intervenuti con i gommoni per portare in salvo, uno a uno, centinaia di residenti rimasti intrappolati nelle loro abitazioni: «Si raccomanda di limitare gli spostamenti a quelli strettamente necessari e di non recarsi per nessuna ragione in prossimità di fiumi, sopra agli argini degli stessi e nelle zone in cui sono in corso lavori di ripristino». Multa da 1.500 euro a chi si avvicina agli argini.

Il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini: «Consiglio alle aziende e alle attività produttive di tutto il territorio di attivare, laddove possibile, lo smart working o comunque forme di lavoro agili per limitare al minimo gli spostamenti». Il sindaco di Cesena, Enzo Lattuca, chiede ai suoi cittadini di «evitare gli spostamenti non necessari, mettere oggetti o veicoli in sicurezza prima dell’emergenza, cioè assolutamente entro la serata di oggi, lunedì 15 maggio, prestare la massima attenzione ai livelli dei fiumi». Il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, chiede prudenza già da questa sera e invita a «prestare la massima attenzione ai livelli dei fiumi, di stare lontani dalle zone allagabili e dalle spiagge, di non accedere agli argini e ai capanni, di non accedere ai sottopassi se allagati, in caso di allagamenti non accedere a locali interrati e recarsi ai piani più alti».

In sintesi: dopo il calvario del 3 maggio, in Romagna ci si prepara a una sorta di nuova battaglia contro il maltempo. Ci sono anche alcune incognite: chiuse le scuole, si deve decidere se confermare alcuni eventi sportivi che causeranno lo spostamento di migliaia di persone. Una partita di basket di serie B a Faenza nel tardo pomeriggio di domani, proprio nel palasport usato il 3 maggio per accogliere gli sfollati, un'altra dei playoff di serie A2 a Forlì, sempre domani, ma in serata. Da venerdì sono attese 160 mila persone a Imola per il gran premio di formula 1, ma si spera che per quel giorno l'emergenza sia stata superata.

Il meterologo Pier Luigi Randi, intervistato da Forlitoday, ha avvertito: «Diversi modelli numerici simulano apporti non distanti da quelli del periodo 1-3 maggio, con un’evoluzione leggermente più rapida, ma con precipitazioni più intense. Quindi i rischi sono elevati. Inoltre, l’area interessata da abbondanti precipitazioni potrebbe essere più estesa rispetto all’evento precedente, specie in riferimento ai rilievi. Ci si augura che prevalgano gli scenari meno “aggressivi”, anche se al momento sono in minoranza».

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