Partiranno già dal prossimo week end le nuove restrizioni, rese necessarie dalla diffusione del virus che non accenna a rallentare.
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Ribadita anche la necessità di introdurre il criterio dell'incidenza settimanale: con 250 casi ogni 100mila abitanti si va automaticamente in zona rossa. Non ci sarà un lockdown generalizzato ma interventi chirurgici, nel tentativo di individuare tempestivamente i focolai e intervenire subito con le azioni di contenimento.
I divieti dovrebbero essere applicati almeno per un paio di settimane: il numero dei contagi è continuamente in salita (ieri 19.749) ma a preoccupare di più sono i dati su decessi e terapie intensive. Nelle ultime 24 ore si registra il picco dei ricoveri in terapia intensiva: 278, mentre le vittime arrivano a 376, +58 rispetto al giorno precedente.
In questa situazione è difficile pensare che possa essere rispettata la data di riapertura di cinema e teatri già fissata per il 27 marzo. Probabile dunque un nuovo rinvio anche se la decisione definitiva sarà presa dopo il 20 marzo, quando si valuterà se le altre misure hanno funzionato.
Gli esperti insistono anche sulla necessità di potenziare la campagna vaccinale. Secondo il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti il nuovo piano nazionale di vaccinazione anti Covid sarà presentato domani alla Conferenza delle Regioni. La principale novità dovrebbe essere il via libera alla somministrazione del vaccino AstraZeneca alla fascia 70-79 anni, che in questo modo non dovrà più attendere l'arrivo delle dosi Pfizer e Moderna.
Intanto è stata convocata per le 17 di oggi (mercoledì) a Palazzo Chigi la cabina di regia del Governo, che si riunirà per valutare le ulteriori misure anti-Covid da mettere in campo alla luce delle ultime indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico. Le valutazioni saranno poi portate all'attenzione delle Regioni per una condivisione.
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