Un giovane di 24 anni, Daniel Napolitano, è stato ucciso la scorsa notte a Vercelli, in un palazzo del rione Concordia. Era in compagnia di un amico 23enne nella casa in cui abita, in via Gramsci 10, quando tra loro è scoppiata una lite. Il 23enne ha rincorso il ragazzo per le scale e lo ha colpito con due coltellate, uccidendolo. Poi, forse nel tentativo di disfarsi dell'arma, ha gettato il coltello dalla finestra di casa. L'arma è poi caduta nel giardino del condominio dove è stata ritrovata dalla polizia.
Il corpo della vittima è stata trovato sulle scale al quarto piano del palazzo di via Gramsci 10 dove Napolitano, che lavorava come magazziniere, abitava insieme con la nonna. Il 23enne, su cui si concentrano i sospetti degli inquirenti, si trova ancora sotto interrogatorio in questura a Vercelli. I due giovani, a quanto pare, erano grandi amici, e abitavano a pochi metri di distanza l'uno dall'altro. A lanciare l'allarme alcuni vicini di casa, che hanno sentito delle urla.
«Qui ci sono persone generose e cordiali, ma è presente una certa situazione di disagio che andrebbe affrontata in modo sinergico da tutte le istituzioni».
Ultimo aggiornamento: 8 Luglio, 09:27
© RIPRODUZIONE RISERVATA Il corpo della vittima è stata trovato sulle scale al quarto piano del palazzo di via Gramsci 10 dove Napolitano, che lavorava come magazziniere, abitava insieme con la nonna. Il 23enne, su cui si concentrano i sospetti degli inquirenti, si trova ancora sotto interrogatorio in questura a Vercelli. I due giovani, a quanto pare, erano grandi amici, e abitavano a pochi metri di distanza l'uno dall'altro. A lanciare l'allarme alcuni vicini di casa, che hanno sentito delle urla.
«Qui ci sono persone generose e cordiali, ma è presente una certa situazione di disagio che andrebbe affrontata in modo sinergico da tutte le istituzioni».
Parla così don Antonello Solla, il parroco del rione Concordia. «Qui i giovani, per mancanza di lavoro - ha proseguito -, vivono un disagio che talvolta sfocia in violenza. C'è bisogno di maggiore attenzione da parte della Chiesa e del Comune». Sotto torchio in Questura un 23enne che, a inizio giugno, aveva sparato alcuni colpi con un'arma ad aria compressa contro l'ufficio postale dello stesso rione Concordia, mentre si trovava sul balcone di casa di sua nonna. Questa bravata gli era costata una denuncia per danneggiamento aggravato e getto pericoloso di cose.
