Suviana, Vincenzo Franchina morto a 36 anni: da neanche un anno era sposato ed era diventato anche papà

Parla il sindaco di un piccolo Comune nel Messinese che ha celebrato il matrimonio della vittima più giovane di Suviana

Mercoledì 10 Aprile 2024
Strage di Suviana, il dolore per Vincenzo Franchina: morto a 36 anni e da poco tempo sposato e diventato papà

La moglie del giovane Vincenzo non festeggerà il suo primo anniversario di matrimonio perché tra le vittime di Suviana il più giovane è suo marito: Vincenzo Franchina, un uomo di 36 anni originario della Sicilia, del Comune di Sinagra, in provincia di Messina. Vincenzo è morto ieri mentre stava lavorando nella centrale idroelettrica di Bargi (frazione di Camugnano, nella città metropolitana di Bologna).

La centrale ha subito una violenta esplosione durante un collaudo. 

Vincenzo Franchina, aveva 36 anni ed era da poco diventata papà la vittima più giovane di Suviana

Oggi a Camugnano le bandiere sono a mezz'asta per Vincenzo, Mario e Pavel. La storia di Vincenzo colpisce non solo perché è il più giovane - nemmeno quarant'anni - ma anche perché si era sposato da pochissimo: a maggio dell'anno scorso e poco dopo era diventato padre. Lascia dunque una famiglia con la quale viveva a Genova, una vedova giovane come lui e un bimbo che non conoscerà mai il suo papà. È descritto come una persona educata, schiva, di poche parole, gentilissima e soprattutto un grande lavoratore. Così lo ricorda il sindaco di Sinagra, Antonino Musca, che ha celebrato il matrimonio di Vincenzo poco tempo fa.

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«Sono stato fino a poco fa dalla famiglia di Vincenzo, è un momento di grandissimo dolore. Siamo poco più di duemila abitanti, qui ci conosciamo tutti», spiega all'ANSA. Il dolore è quello di una intera comunità, sconvolta dalla tragedia, stretta intorno a una famiglia riservata. «Conoscevo bene Vincenzo, ho avuto il privilegio di celebrarne le nozze a gennaio scorso, 2023. Frequentava da ragazzo la scuola dove insegnavo all'epoca, ogni tanto gli davo anche un passaggio a casa. Una persona educata, di rara gentilezza come tutta la sua famiglia. Persone di grandissima dignità per le quali non posso che avere solo belle parole». 

Vincenzo e la moglie, infermiera al Gaslini di Genova pure originaria di un paese vicino Sinagra, avevano lasciato la loro terra per motivi di lavoro. Vivevano a Genova. «Vincenzo era dipendente di una ditta esterna che faceva lavori di manutenzione per Enel, non ricordo il nome», dice il sindaco.

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La famiglia Franchina è stretta nel dolore, «sicuramente verranno a Bologna ma non immediatamente visto che le salme sono sotto sequestro». «Ho ben poco fa fare - aggiunge Musca commosso - ma siamo a disposizione. Stiamo pensando sicuramente di proclamare il lutto cittadino».  

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