E' passata un' auto delle forze dell'ordine e lui si è nascosto tra le auto, ha cercato di defilarsi in tutta fretta, rendersi trasparente, non farsi notare. La scena proprio per questo non è passata inosservata a due agenti di polizia in borghese che erano a bordo di un'anonima auto civetta nei pressi di piazza Annibaliano. In particolare uno deve aver pensato: «Quella faccia non mi è nuova...». Infatti era stato lui ad arrestare quell'uomo che ora si dava alla fuga, 20 anni prima, per i reati di furto, ricettazione e falso. L.M., 56enne, romano, aveva ottenuto i domiciliari perché malato e si era reso irreperibile. Così da un anno si erano perse le sue tracce. Il caso ha voluto che proprio come il commissario Zenigata e Lupin, il malvivente si è imbattuto di nuovo in chi lo conosceva bene. L'auto in borghese della polizia ha iniziato a seguirlo, in tutta tranquillità, anche quando l'uomo è salito a bordo di un autobus diretto a piazza Fiume.
Una volta sceso, gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Vescovio, l'hanno fermato. Era proprio L.M., su cui pendeva un ordine di carcerazione del tribunale di sorveglianza di Roma. Dopo esser stato condotto in commissariato per gli accertamenti di rito, è stato portato nel carcere di Rebibbia. Dovrà scontare una pena di 5 anni di reclusione per i reati di furto, ricettazione e falso.
Ultimo aggiornamento: 11:52
© RIPRODUZIONE RISERVATA Una volta sceso, gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Vescovio, l'hanno fermato. Era proprio L.M., su cui pendeva un ordine di carcerazione del tribunale di sorveglianza di Roma. Dopo esser stato condotto in commissariato per gli accertamenti di rito, è stato portato nel carcere di Rebibbia. Dovrà scontare una pena di 5 anni di reclusione per i reati di furto, ricettazione e falso.