Elisa Claps, il fratello della ragazza uccisa a 16 anni: «Riaprono la chiesa dove venne ammazzata mia sorella, agiscono come ladri»

Gildo Claps: "In quell'edificio ci sono ancora tracce di quello che avvenne veramente nel 1993 e in seguito"

Giovedì 24 Agosto 2023
Elisa Claps e Danilo Restivo

Elisa Claps, la diocesi di Potenza torna alla carica e riapre la chiesa della Santissima Trinità a Potenza nel cui sottotetto nel 2010 fu trovato il cadavere uccisa a 16 anni nel 1993.

«Hanno agito furtivamente, come dei ladri: non sono sorpreso perché sono stati ladri di verità per trent'anni», ha detto all'Ansa Gildo Claps, fratello di Elisa, commentando la notizia. «Mi auguro adesso - ha aggiunto Claps - che la comunità di Potenza risponda con il coraggio di non entrare in quella chiesa».

Già due anni fa era di nuovo scoppiata la polemica per una decisione analoga che contrasta non solo con il dolore dei familiari della ragazza uccisa da Danilo Restivo, ma con l'esigenza di chiarire fino in fondo la vicenda dell'omicidio e dell'occultamento per così lungo tempo del cadavere nelle pertinenze di un luogo di culto molto frequentato.

Una vicenda che chiama in causa anche religiosi e laici che ruotavano attorno alla chiesa della Santissima Trinità e di cui si occupò persino il Sisde.

A 13 anni di distanza dal ritrovamento del cadavere di Elisa Claps - il 17 marzo 2010, nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità - il tema della riapertura al culto, annunciata dall'arcivescovo di Potenza, è insomma tornato immediatamente a far discutere, a causa della netta contrarietà della famiglia, espressa dal fratello della studentessa, Gildo Claps.

La storia

Il 12 settembre 1993 Elisa Claps, terza dei figli di un commerciante e di un'impiegata, studentessa del liceo Classico di Potenza, scomparve all'età di 16 anni. Per il suo omicidio è stato condannato in via definitiva a 30 anni di reclusione Danilo Restivo, allora 21enne e attualmente detenuto in Inghilterra per l'omicidio di Heather Barnett, avvenuto a Bournemouth il 12 novembre 2002 per il quale è stato condannato all'ergastolo ovvero a 40 anni di reclusione senza benefici. La «battaglia» sulla riapertura al culto della chiesa del centro storico potentino era cominciata nel 2021 dopo la comunicazione della ripresa dei lavori fatta, con un comunicato stampa, da monsignor Salvatore Ligorio.

«Non mi sfugge la circostanza che questa nota - scrisse l'arcivescovo - viene inviata agli organi di informazione alla vigilia dell'undicesimo anniversario del ritrovamento del cadavere di Elisa Claps. Si tratta di una coincidenza non voluta ma che tuttavia - ha aggiunto monsignor Ligorio - assume un certo significato, in particolare di speranza per la Chiesa diocesana, per la città e per la mamma della cara Elisa con la quale ho avuto contatti assicurandole la mia vicinanza nella preghiera e informandola dell'evoluzione del progetto».

Parole che hanno «amareggiato» la famiglia di Elisa, intervenuta poco dopo, attraverso un altro comunicato stampa, diffuso da Gildo Claps. «Ritengo una scelta di pessimo gusto riportare la telefonata tra il vescovo Ligorio e mia madre in cui si lascia intendere che la famiglia abbia espresso piena condivisone nella scelta di riaprire la chiesa al culto al termine dei lavori».

La riapertura nel 2022

Terminati i lavori di restauro e consolidamento (per un totale di 2,4 milioni di euro, con fondi «di origine regionale e della Conferenza Episcopale Italiana») la riapertura al culto della chiesa, chiusa proprio dal giorno del ritrovamento del cadavere di Elisa era solo questione di  tempo.

«È necessario sottolineare che - evidenziò l'arcivescovo potentino - la ripresa dei lavori nella chiesa della Santissima Trinità è frutto del parere concorde dei vescovi lucani, che hanno sostenuto con convinzione la scelta di dare la precedenza a questo intervento. Quando i lavori saranno completati - ha concluso monsignor Ligorio - la chiesa parrocchiale della Santissima Trinità sarà riaperta al culto nel quadro della riorganizzazione pastorale prevista per il centro storico di Potenza».

Una scelta che trovò e trova «come sempre» la ferma contrarietà della famiglia di Elisa. «In queste ore - disse il fratello - abbiamo già ricevuto tantissime attestazioni di solidarietà da parte della comunità potentina. La posizione della famiglia Claps rimane la stessa di sempre. Non è ammissibile, con un colpo di spugna, cancellare 17 anni di omissioni e di menzogne offendendo la memoria di Elisa e la sensibilità di quanti non vorrebbero mai che - ha concluso Gildo Claps - in quella chiesa si tornassero a celebrare funzioni religiose».

Documentario e serie tv

Il caso di Elisa Claps è ricostruito nel film documentario Libera nos a malo (2008), di Fulvio Wetzl. Nei prossimi mesi è attesa sulla Rai 1 la miniserie di tre puntate, Per Elisa

Ultimo aggiornamento: 26 Agosto, 08:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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