Andrea Purgatori, il tumore ai polmoni e la diagnosi sbagliata: dubbi sulla radioterapia. Due indagati per omicidio colposo

L'inchiesta per capire se effettivamente avesse bisogno di quelle cure così pesanti al cervello

Venerdì 21 Luglio 2023
Andrea Purgatori, il tumore ai polmoni e la diagnosi sbagliata: l'inchiesta sulla morte del giornalista

La correttezza della diagnosi e delle conseguenti cure. Sono questi i punti su cui la famiglia del giornalista Andrea Purgatori, morto in ospedale a Roma a 70 anni dopo una malattia fulminante, chiede di fare chiarezza. L'inchiesta è affidata al procuratore aggiunto Sergio Colaiocco e al pm Giorgio Orano: l'obiettivo è far luce sull'iter medico a cui è stato sottoposto. La diagnosi errata potrebbe aver costretto il giornalista a cure pesanti. Purgatori aveva un tumore ai polmoni ma dopo la diagnosi di metastasi cerebrali era stato sottoposto a un ciclo di radioterapia al cervello su cui la famiglia chiede chiarezza per capire se fosse effettivamente necessaria. 

Due indagati

Sono due le persone iscritte nel registro degli indagati nel procedimento aperto dalla Procura di Roma sulla morte del giornalista Andrea Purgatori, dopo una denuncia presentata dai familiari. Nei confronti dei due, che operano in una struttura di diagnostica della Capitale, l'accusa è di omicidio colposo.

Intanto i pm dovrebbero affidare la prossima settimana l'incarico per effettuare l'autopsia. Parallelamente gli inquirenti stanno acquisendo, affidando l'attività ai carabinieri del Nas, tutto il materiale, comprese le cartelle cliniche, dove Purgatori è stato in cura: si tratta sia di strutture private che pubbliche.

L'inchiesta 

Il fascicolo della Procura punta a far luce sulla correttezza della diagnosi che ha portato il giornalista a sostenere pesanti cure. Il Nas dei carabinieri ha già acquisito le cartelle cliniche in una struttura privata e sul corpo di Purgatori sarà eseguita nei prossimi giorni l’autopsia. A comunicarlo, in una nota, la stessa famiglia, assistita dagli avvocati Michele e Alessandro Gentiloni Silveri e rappresentata dal legale Gianfilippo Cau.

La diagnosi

I familiari chiedono alla procura di fare chiarezza sulla «correttezza delle diagnosi e delle cure apportate al loro caro, deceduto il 19 luglio 2023 dopo solo due mesi dalla diagnosi iniziale. In particolare - si legge nella nota - hanno chiesto che venga accertata la correttezza della diagnosi refertata ad Andrea Purgatori in una nota clinica romana e la conseguente necessità delle pesanti terapie a lui prescritte, e se, a causa dei medesimi eventuali errori diagnostici, siano state omesse le cure effettivamente necessarie».  

L'autopsia

Saranno quindi acquisiti i referti clinici e le analisi svolte allo scopo di accertare se la diagnosi e le conseguenti cure a cui l'uomo è stato sottoposto dagli specialisti siano state corrette ed adeguate alla sua condizione. Risposte potranno inoltre arrivare dall'autopsia, cui parteciperanno anche i periti nominati dalla famiglia. Solo in seguito a quest'ultimo esame si svolgeranno quindi i funerali del cronista, probabilmente la prossima settimana. 

La carriera

La lunga carriera di Purgatori è stata segnata dalla ricerca instancabile della verità dietro casi giudiziari complessi che hanno scandito la storia d'Italia come la strage di Ustica e la scomparsa di Emanuela Orlandi. Una professionalità eclettica: è stato infatti anche sceneggiatore di film e fiction, autore, docente di sceneggiatura. Nato a Roma nel 1953, la tessera da professionista in tasca dal 1974, il master in Giornalismo alla Columbia University di New York nel 1980, dal 1976 Purgatori è stato inviato di guerra per il Corriere della Sera, firmando reportage sul conflitto in Libano del 1982, sulla guerra Iran-Iraq degli anni Ottanta, sulla guerra del Golfo del 1991, sull'Intifada e sulle rivolte in Tunisia e Algeria. Si è dedicato ai delitti di mafia e di terrorismo nazionale e internazionale, realizzando reportage sul caso Moro e soprattutto su Ustica, ispirando e sceneggiando il film "Il muro di gomma", diretto da Marco Risi nel 1991. Numerosi i titoli che ha sceneggiato per il cinema: da "Il giudice ragazzino" a "Fortapasc" a "L'industriale". Dal 2017 era volto e anima di Atlantide su La7.

Ultimo aggiornamento: 23 Luglio, 09:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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