Scuola, vignetta razzista nel libro delle elementari: «Io vuole imparare l'italiano», è bufera

Venerdì 25 Settembre 2020 di Lorena Loiacono
Scuola, vignetta razzista nel libro delle elementari: «Io vuole imparare l'italiano», è bufera
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Quest'anno vorrei....così i bambini sono chiamati a dare sfogo alla loro immaginazione, ai loro desideri. E ci si aspetta che, tra bambini, non ci siano troppe differenze, almeno nei sogni. E invece ci sono: a questa richiesta, posta da un libro di scuola, devono rispondere i bambini di seconda elementare che iniziano il nuovo anno scolastico attraverso la pagina del “Bentornati a scuola”. Peccato però che nelle illustrazioni in pagina c'è qualcosa che, forse, non torna. Tra gli esempi infatti ci sono una bimba bionda risponde che quest'anno vuole “fare tanti disegni con i pennelli”, un compagno con i capelli rossi che invece vuole “andare sempre in giardino a ricreazione”. E poi c'è lui: un bimbo dalla carnagione scura e i capelli ricci che risponde “quest'anno io vuole imparare italiano bene”. La frase sgrammaticata, collegata ad un bambino di colore, ha scatenato una bufera social sul libro di testo e sulla casa editrice che lo ha prodotto.

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La segnalazione arriva dalla pagina Facebook “Educare alle differenze” che sottolinea come quella rappresentazione del bambino straniero appartenga ad “un linguaggio imbarazzante che sembra preso da un pessimo film degli anni Trenta” “Ancora una segnalazione sui libri di testo. Un libro che entra in classi interculturali in cui bambine e bambini nat* e cresciut* in Italia hanno colori diversi, famiglie miste, adottive, genitori che provengono da altri paesi ma vivono qui da anni o che sono a loro volta nati e cresciuti qui. Ma anche bambin* arrivat* da poco che portano con sé le loro culture d’origine e che costruiscono in quelle classi nuove identità meticce fatte di incontri e reciproche contaminazioni. Bambin* che continuiamo attraverso rappresentazioni come questa ad additare come stranier*, come altro rispetto a una presunta normalità italica e a scimmiottare con un linguaggio imbarazzante che sembra preso da un pessimo film degli anni Trenta”. Il post in pochissimo tempo ha avuto centinaia di condivisioni e commenti con un tam tam social che si è diffuso a macchia d'olio: "è gravissimo", si legge tra i commenti, e ancora "nooo il libro di mia figlia, pover* piccol*, cosa sono costretti a leggere, loro che sono molto più avanti dei pregiudizi che gli propina questo libro" oppure "certo che gli stereotipi non moriranno mai" Ma c'è anche chi interpreta quella vignetta con "Un bimbo nella mia classe, straniero, non conoscendo la lingua ma desiderando ardentemente padroneggiarla, si esprimeva esattamente con queste parole. Non è razzismo. È un bambino che si sforza di comunicare nonostante le barriere".

Pareri discordanti ma per lo più critici che, in poco tempo, sono dilagati in rete e sono arrivati alla casa editrice in questione, il “Gruppo editoriale Raffaello”, che ha voluto esprimere il suo rammarico, scusandosi e assicurando che il messaggio rivolto ai bambini doveva essere di totale inclusione.

Evidentemente quel messaggio non è stato colto. Tanto che la pagina del libro è stata comunque corretta e nella prossima ristampa quella frase sgrammaticata, “anni '30” non ci sarà più. “Gentili genitori e docenti – si legge nella replica della casa editrice - è con grande rammarico che scriviamo questa comunicazione, in merito ad una segnalazione che ci è pervenuta e che ha riscosso molto clamore mediatico. Il Gruppo Editoriale Raffaello è da sempre molto attento a tematiche quali l’inclusione, l’interculturalità e l’ascolto delle esigenze dei bambini e dei genitori. I tantissimi docenti e le famiglie che utilizzano da anni i nostri testi possono confermarlo. In molteplici occasioni siamo stati portati ad esempio per aver promosso nei nostri libri di testo temi come la parità di genere e l’integrazione multiculturale. Ci scusiamo per l’illustrazione oggetto di molte critiche, che ha urtato la sensibilità e offeso, non era certamente nostra intenzione. Ci teniamo a sottolineare che il libro in questione è un progetto di oltre seicento pagine e il messaggio veicolato è di totale inclusione. Abbiamo già provveduto a modificare la pagina, subito disponibile per chi utilizza il testo in questo anno scolastico. Ovviamente il libro, in fase di ristampa, sarà modificato”.
 
 

Ultimo aggiornamento: 16:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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