L'Aquila, al raduno «per soli uomini» nel monastero le donne invitate a fare le pulizie: è polemica

Sabato 14 Maggio 2022
L'Aquila, al raduno «per soli uomini» nel monastero le donne invitate a fare le pulizie: è polemica
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Dopo il raduno spirituale “per soli uomini”, le donne sono invitate a fare le pulizie nel monastero e scoppia la polemica. Accade a Balsorano al confine tra Abruzzo e Lazio nel Santuario di Sant’Angelo, antichissimo luogo di culto, meta frequente di devoti, pellegrini, curiosi ed escursionisti provenienti soprattutto da Lazio, Abruzzo e Campania.

Nello scorso weekend, per tre giorni, si sono riuniti circa 300 fedeli (tutti uomini, come da tradizione secolare). E dopo il raduno è comparso l’invito per ripulire i numerosi locali. Peccato che la richiesta di adesione fosse riferita solo alle donne: «Su invito del rettore e del direttore - si legge -si invitano le donne che lo desiderano a salire a Sant'Angelo per pulire i locali».

«Gli esercizi spirituali di maggio rappresentano una via e un metodo per cercare e trovare Dio - si legge nella locandina - per conoscere la sua volontà e metterla in pratica». I “fratelli” sono stati  convocati dal Rettore del Santuario. E dopo questi giorni di ascolto e preghiera, all’interno della imponente grotta naturale nella catena montuosa di Serra Lunga,  l'appello del parroco don Silvano Casciotti, 45 anni, ha scatenato commenti di indignazione e richieste di scuse. Don Silvano scrive su una locandina diffusa anche su Facebook e si scatena il putiferio: «Il medioevo in confronto è un periodo storico aperto e femminista», «post vergognoso», «dunque le donne sono relegate al ruolo di cameriere? Questa è la mentalità della Chiesa?». 

«Sono dispiaciuto davvero. Mi rendo conto di essermi espresso male», dice il parroco a La Stampa. «Se ho ferito qualcuno, se ho offeso le donne, se sarò considerato sessista, se questo mio errore dovesse creare scandalo sono pronto a dimettermi per amore della mia comunità. I miei fedeli si sono stretti attorno a me e mi stanno mostrando grande solidarietà. Tutti sanno quanto io lavori per i bambini, i giovani, le donne, le famiglie. Ma niente può giustificare questa violenza inaudita nei miei confronti: sono stato definito lercio, schifoso. È inaccettabile».

Ultimo aggiornamento: 14:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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