Gli staccano un orecchio, poi tentano di ucciderlo: «Sei frocio». In 5 sotto inchiesta: due sono di CasaPound

Giovedì 9 Gennaio 2020 di Erasmo Marinazzo
Gli staccano un orecchio, poi tentano di ucciderlo: «Sei frocio». In 5 sotto inchiesta: due sono di CasaPound

Sotto inchiesta con l'accusa di avere pestato due volte nella stessa notte un 43enne omosessuale fino a quasi ammazzarlo. In cinque rispondono di tentato omicidio con l'aggravante di avere commesso il fatto agendo con crudeltà, consistita nel percuotere la vittima e discriminarla in ragione del suo orientamento sessuale.

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Quattro turisti e un salentino gli indagati nell'inchiesta del pubblico ministero della Procura di Lecce, Luigi Mastroniani (del pool fasce deboli) e dei carabinieri della stazione di Poggiardo, sull'aggressione subita da un uomo di 43 anni nel cuore della movida estiva. La notte del 10 agosto dell'anno scorso, a Santa Cesarea Terme, in provincia di Lecce. Tutti figli di professionisti, tutti giovanissimi, tutti studenti o ex studenti della Cattolica di Milano. Due sono militanti di CasaPound.

Si tratta di E.S., 26 anni, di Trepuzzi, il salentino. E poi i milanesi R.F., 22 anni; C.B., 24 anni; S.D.A, 23 anni; e B.F., 20 anni. Militanti del movimento politico di estrema destra sia C.B che B.F. Sono difesi dagli avvocati Michele Palazzo, Jacopo Cappetta e Carmelo Scambia. Rispondono tutti in concorso di avere picchiato una prima ed una seconda volta quell'uomo, per via della sua identità sessuale: «Frocio, ricchione», le parole con le quali lo avrebbero apostrofato prima, durante e dopo l'aggressione. Picchiando duro, picchiando in gruppo. In cinque nel branco.
Tirandogli talmente con forza il lobo dell'orecchio sinistro da staccarglielo. Ed a nulla valse l'intervento di un passante interpellato da quell'uomo dopo la prima aggressione.

L'inchiesta racconta un episodio grave per l'efferatezza ed il movente che l'avrebbe scatenato, avvenuto nelle nottate clou della scorsa estate al termine di una festa in un locale ritenuto fra i più prestigiosi della costa adriatica. A quella festa parteciparono E.S. con i quattro amici in vacanza in quei giorni nel Salento. Il gruppo ad un certo punto si divise: uno di loro aveva alzato troppo il gomito e preferì tornare in macchina, per smaltire la sbornia con un paio di ore di sonno. Finita la festa, gli altri quattro lo raggiunsero al parcheggio. Da questo punto in poi della serata, esistono due versione diverse: quella degli inquirenti e quella di E.S. l'unico degli indagati disposto a rispondere alle domande del magistrato. Gli altri so sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Secondo il 26enne salentino, trovarono quell'uomo riverso in macchina sul loro amico, mentre gli praticava un rapporto orale. E che l'aggressione sarebbe stata scatenata dalla sua reazione sfrontata. C'è da chiedersi come avrebbero reagito se invece di quell'uomo avessero trovato una ragazza.

Il capo di imputazione non ha dato rilevanza a questa circostanza riferita da uno degli indagati, non la cita affatto. Insiste, invece, sulla sequenza con cui si sarebbe consumato il pestaggio: un pugno sull'occhio sinistro che lo fece crollare. E mentre era a terra partirono gli insulti per sottolineare con disprezzo il suo orientamento sessuale. Partirono calci e pugni, anche alla testa. Poi lo afferrarono dall'orecchio sinistro, per trascinarlo per diversi metri. L'uomo riuscì a scappare, chiese soccorso ad un passante, ma fu raggiunto e ridotto in fin di vita.

Gay center: «Governo intervenga contro l'omofobia»

«Serve un'azione chiara da parte del governo, siano sciolte organizzazioni come Casapound dove si alimenta l'odio verso le minoranze. Il governo attui azioni per prevenire e contrastare l'omofobia. Quante vittime dobbiamo ancora contare?». Lo afferma Gay center in relazione all'indagine su cinque giovani (quattro milanesi e un pugliese, due dei quali di Casapound) indagati dalla Procura di Lecce per aver pestato e ridotto in fin di vita, l'estate scorsa in Salento, un gay di 43 anni.

«Apprendiamo - è detto in una nota - che la Procura di Lecce ha aperto un inchiesta su quattro ragazzi di Milano ed uno di Lecce, che hanno aggredito un uomo gay staccandogli un orecchio e tentando di ucciderlo.
I ragazzi sono quasi tutti studenti universitari e due sono militanti di Casapound». «Quanto accaduto è davvero inquietante - dichiara Fabrizio Marrazzo, portavoce Gay Center - dimostra che l'omofobia non ha né differenze tra nord e sud e né differenze di ceto sociale. Purtroppo questo caso si somma alle migliaia di casi che ogni anno rileviamo al servizio di Gay Help Line 800 713 713 dove la quasi totalità delle vittime ha ancora timore a denunciare le discriminazioni e le violenze».

Ultimo aggiornamento: 19:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA