Figli in provetta, il Veneto alza tutti i limiti: 50 anni per le donne

Lunedì 22 Luglio 2019
Figli in provetta, il Veneto alza tutti i limiti: 50 anni per le donne
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In un anno a Nordest sono nati 1.456 figli della provetta, anche se le coppie che si sono sottoposte alle varie tecniche di Procreazione medicalmente assistita (Pma) sono state complessivamente ben 8.846. A dirlo sono i dati contenuti nella relazione del ministero della Salute al Parlamento, relativa al 2017 e presentata questo luglio, sullo stato di attuazione della legge 40 del 2004: una normativa che, fra ricorsi e sentenze, ha subìto delle modifiche che necessitano di essere definite attraverso una serie di indicazioni operative rivolte agli ospedali e all'utenza. Per questo in Veneto la Giunta regionale ha approvato la delibera che detta le nuove regole in materia, disponendo fra l'altro che per la fecondazione sia omologa che eterologa il limite d'età per le donne non sia di 46 anni, come prevede il decreto statale, bensì di 50.
 
LE CRITICITÀI centri attivi nel settore sono 38 in Veneto, 5 in Friuli Venezia Giulia, 1 in Trentino e 6 in Alto Adige. Tutti aspettavano la definizione della disciplina riguardante l'assistenza specialistica, alla luce del decreto del presidente del Consiglio dei ministri che nel 2017 ha stabilito i nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea) nella Pma. Quel testo, però, «non risulta in vigore», ha fatto presente l'assessore regionale Manuela Lanzarin, in quanto non è stato ancora approvato il decreto del ministero della Salute che, insieme al dicastero dell'Economia, avrebbe dovuto fissare le tariffe massime per quel tipo di attività: per questo le Regioni sono rimaste nel limbo. «Anche nella nostra si legge nella delibera sono emerse criticità in ordine alla concreta possibilità di garantire uniformità ed omogeneità nell'erogazione delle prestazioni, nelle modalità di somministrazione dei trattamenti e del relativo costo». Per questo Palazzo Balbi ha deciso di fare da sé, varando un tariffario analogo a quello del Friuli Venezia Giulia, in attesa delle determinazioni a livello nazionale.
I COSTIPer le pazienti fino al 46° anno d'età, le prestazioni di Pma trovano copertura finanziaria nel Fondo sanitario regionale destinato a sostenere i Lea. Per quelle tra i 46 e i 50 anni, invece, si tratta di Livelli aggiuntivi regionali, per i quali la Regione ha deciso di stanziare 360.000 euro. Il contributo a carico di ogni coppia che si sottopone all'eterologa è di 100 euro. È invece prevista l'esenzione per i malati di tumore, «che desiderano preservare la loro fertilità» malgrado le terapie farmacologiche, radioterapiche o chirurgiche. Inoltre, «anche in considerazione dell'aumento dei casi di infertilità di coppia», sono previste agevolazioni per le donatrici e i donatori di gameti, «come atto volontario, altruista, gratuito interessato solo al bene della salute riproduttiva di un'altra coppia»: come avviene per la donazione degli organi, dunque, scatta l'esenzione per esami e visite inerenti la valutazione di idoneità, nonché uno sconto del 50% per alcune prestazioni.
LE STRUTTURECon l'occasione sono state individuare pure le strutture di riferimento in ambito regionale. Si tratta delle due aziende ospedaliere del Veneto: Padova si occuperà dell'acquisizione dei gameti maschili, Verona di quelli femminili. A proposito di donne, la delibera pone l'accento sulla tempistica: «L'inserimento in lista delle pazienti da sottoporre a Pma eterologa in aggiunta alle pazienti attualmente in lista per la fecondazione omologa, potrebbe essere incompatibile con i tempi biologici previsti oppure potrebbe generare un allungamento dell'attesa per le pazienti a causa dello slittamento della lista stessa. Si ritiene pertanto che particolare attenzione dovrà essere posta alla necessità di rispettare i tempi previsti, anche in relazione all'età della donna».
A.Pe.
Ultimo aggiornamento: 23 Luglio, 08:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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