VICENZA - Coltivare zucchine, pomodori e insalata all'ombra della Rotonda? Da oggi è possibile grazie agli orti urbani di proprietà comunale.
Nell'oasi della Valletta del Silenzio, a due passi dalla villa palladiana e ai piedi di Monte Berico, sono stati assegnati tredici appezzamenti ad altrettante famiglie. Si tratta in particolare di anziani e nuclei in difficoltà.
Una parte dei terreni è stata riservata alle associazioni. La concessione durerà due anni e sarà rinnovabile. Previsto il versamento di un canone annuo di 40 euro per la manutenzione, anche se le persone con redditi bassi saranno esentate da qualsiasi spesa.
Non è la prima volta che a Vicenza si sperimenta questo tipo di iniziativa, che ha soprattutto una valenza sociale. In tempi di crisi, spiega il Comune, anche la cura dell'orto può diventare una risorsa.
Ai Paolini, tra via Pirandello e viale Ferrarin, venti aree sono state affidate a chi vive in condizioni di disagio. In via Adige, accanto all'ex Motorizzazione, venti terreni pubblici sono stati dati in gestione a donne senza lavoro, famiglie numerose e seguite dai servizi sociali.
Ultimo aggiornamento: 13:57
© RIPRODUZIONE RISERVATA Nell'oasi della Valletta del Silenzio, a due passi dalla villa palladiana e ai piedi di Monte Berico, sono stati assegnati tredici appezzamenti ad altrettante famiglie. Si tratta in particolare di anziani e nuclei in difficoltà.
Una parte dei terreni è stata riservata alle associazioni. La concessione durerà due anni e sarà rinnovabile. Previsto il versamento di un canone annuo di 40 euro per la manutenzione, anche se le persone con redditi bassi saranno esentate da qualsiasi spesa.
Non è la prima volta che a Vicenza si sperimenta questo tipo di iniziativa, che ha soprattutto una valenza sociale. In tempi di crisi, spiega il Comune, anche la cura dell'orto può diventare una risorsa.
Ai Paolini, tra via Pirandello e viale Ferrarin, venti aree sono state affidate a chi vive in condizioni di disagio. In via Adige, accanto all'ex Motorizzazione, venti terreni pubblici sono stati dati in gestione a donne senza lavoro, famiglie numerose e seguite dai servizi sociali.
