Il figlio ai mondiali, appello del padre
disoccupato: «Aiutatemi a acquistare
una nuova canoa per Stefano»

Mercoledì 13 Maggio 2015 di Roberto Lazzarato
Stefano Scremin in azione e il presidio dei lavorarori dell'ex Lametal
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VALSTAGNA - Fermarsi ad un passo dal sogno sportivo, dopo anni di sacrifici, per motivi economici. Un epilogo amaro che potrebbe andare a rimpinguare ulteriormente i già sin troppi effetti negativi della crisi che stiamo attraversando. Così il padre, disoccupato, di un giovane atleta in procinto di andare ai mondiali negli Stati Uniti ha chiesto aiuto, “una canoa per Stefano”, suo figlio, tramite Facebook.



“Mettere in piazza una situazione come la mia, dovuta alla chiusura della fabbrica, comune purtroppo a quella di tante altre famiglie, è imbarazzante, ma è la realtà dei fatti che sono sotto gli occhi di tutti”, confida Giovanni Scremin, 50 anni, senza lavoro dopo la chiusura dell’ex Lametal di Oliero, un colpo micidiale per la Valle del Brenta. Dopo un presidio durato 8 mesi, senza esiti positivi, 35 famiglie sono rimaste senza lavoro, tra le quali, appunto, anche quella di Giovanni Scremin che, data l’età critica, trova difficoltà e ricollocarsi nel mondo del lavoro, nonostante centinaia di domande e curriculum presentati ovunque.



Un raggio di luce a squarciare il buio che attanaglia da tempo la famiglia, l’exploit del figlio Stefano, 22 anni, ragioniere con indirizzo informatico, impegnato con caparbietà e testardaggine nel mondo della canoa, specialità discesa che, dopo una serie di buoni risultati non solo nella canoa, ma anche nel rafting, ha conquistato la maglia azzurra per partecipare a tutte le competizioni internazionali in calendario: Coppa del Mondo, Mondiali sprint a Vienna, Campionati Europei in Bosnia e Campionati Mondiali under 23 negli Stati Uniti.



Ex atleta della Marina Militare, Stefano è portacolori del Valbrenta Team, un piccolo club che lo ha riaccolto a braccia aperte, ma con tanti giovani atleti da “crescere”.



Per essere competitivo a livello mondiale, però, necessiterebbe di adeguate attrezzature, in primis una nuova canoa all’altezza degli appuntamenti che lo aspettano. Ma soldi in casa non ce ne sono. Papà Giovanni, da anni impegnato nelle attività sportive e nel sociale, si è buttato sulla rete per trovare una soluzione ad un problema per lui economicamente insormontabile, aprendo una pagina di Facebook “una canoa per Stefano”, cercando un aiuto concreto per acquistare una canoa competitiva che consenta al figlio, che si sta allenando con grande determinazione, di misurarsi ad armi pari con i big mondiali nei numerosi appuntamenti internazionali che lo attendono.



“Non è stato facile decidere d’intraprendere questa iniziativa - conclude Giovanni, - ma sarebbe stato imperdonabile arrivare ad un passo dal sogno e non tentare almeno di ottenere i mezzi necessari per poterlo realizzare”.



Alea iacta est. Dalla rete la risposta.

Ultimo aggiornamento: 14 Maggio, 13:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA