TRISSINO – Ancora un furto in villa nella Valle dell’Agno. Questa volta è stata presa di mira l’abitazione di Flavio Faggion, 55 anni, amministratore delegato della Serenissima Ristorazione, in via Pianacattiva di Mezzo a Trissino, zona appartata sul colle dove si trova anche villa Marzotto.
Ad agire una banda composta da tre persone dall’accento slavo. Il terzetto, approfittando dell'assenza dei proprietari, è entrato in azione l’altra sera intorno alle 19. Per non farsi notare hanno svitato le lampadine dei lampioncini che illuminano la zona d’entrata della villa. Divelta la sirena esterna dell’impianto d’allarme, hanno forzato una finestra. Una volta all’interno hanno passato in rassegna tutti i locali fino a trovare la cassaforte a muro, che hanno attaccato con un flessibile e a colpi di mazza.
Quando però uno dei componenti della banda è tornato all’auto per prendere un borsone è stato notato da una vicina con la quale avrebbe scambiato alcune parole a distanza. La donna, iInsospettita, ha avvertito il 112. Il tempestivo intervento dei carabinieri della Compagnai di Valdagno ha costretto la banda ad una precipitosa fuga, lasciando sul posto gli “attrezzi da lavoro” ed anche l’auto con cui erano arrivati sul posto, una Nissan Qashqai, poi risultata rubata.
I militari dell’Arma hanno cercato a lungo i malviventi, infilatisi nei boschi circostanti, che però con il favore del buio sono riusciti a dileguarsi.
Il bottino è in via di quantificazione.
Il furto ricorda per molti aspetti quello messo a segno dieci giorni fa con analoghe modalità e sempre da un terzetto di slavi in contrada Nori a Valdagno: ad agire potrebbe essere stata la stessa banda.
Ultimo aggiornamento: 09:25
© RIPRODUZIONE RISERVATA Ad agire una banda composta da tre persone dall’accento slavo. Il terzetto, approfittando dell'assenza dei proprietari, è entrato in azione l’altra sera intorno alle 19. Per non farsi notare hanno svitato le lampadine dei lampioncini che illuminano la zona d’entrata della villa. Divelta la sirena esterna dell’impianto d’allarme, hanno forzato una finestra. Una volta all’interno hanno passato in rassegna tutti i locali fino a trovare la cassaforte a muro, che hanno attaccato con un flessibile e a colpi di mazza.
Quando però uno dei componenti della banda è tornato all’auto per prendere un borsone è stato notato da una vicina con la quale avrebbe scambiato alcune parole a distanza. La donna, iInsospettita, ha avvertito il 112. Il tempestivo intervento dei carabinieri della Compagnai di Valdagno ha costretto la banda ad una precipitosa fuga, lasciando sul posto gli “attrezzi da lavoro” ed anche l’auto con cui erano arrivati sul posto, una Nissan Qashqai, poi risultata rubata.
I militari dell’Arma hanno cercato a lungo i malviventi, infilatisi nei boschi circostanti, che però con il favore del buio sono riusciti a dileguarsi.
Il bottino è in via di quantificazione.
Il furto ricorda per molti aspetti quello messo a segno dieci giorni fa con analoghe modalità e sempre da un terzetto di slavi in contrada Nori a Valdagno: ad agire potrebbe essere stata la stessa banda.
