Baita rivela le mini-tangenti:
«Per alcuni bastavano 5.000 euro»

Mercoledì 11 Giugno 2014
Lavori per il Mose
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VENEZIA - Per oliare l'assegnazione degli appalti del Mose non c'erano solo mega-mazzette da centinaia di migliaia di euro. Per le piccole imprese bastava «il regalo a Natale, i cinquemila euro». È l'ex ad di Mantovani, Piergiorgio Baita, ad affermarlo in un interrogatorio, che compare nelle carte messe a disposizione delle parti dai magistrati.



Baita cita il nome del geometra Sergio Nave, 79 anni, uno dei collaboratori del Cvn (indagato per concussione nell'inchiesta Mantovani) «È quello che ha sempre tutelato l'interesse dei piccoli - sostiene Baita - All'inizio abbiamo cominciato anche noi così. Regalo a Natale, i cinquemila euro, i diecimila euro. I piccoli andavano sempre da lui, lui andava da Mazzacurati, e Mazzacurati...».



«Geometri e geometrini...» li descrive Baita, spiegando quando il metodo si interruppe con lo stop dei subappalti, e divenne Giovanni Mazzacurati l'unico garante delle piccole imprese nel momento in cui i finanziamenti venivano decisi solo dal Cipe. «Senza i piccoli - prosegue Baita - tutta una popolazione di impiegati del Consorzio che nel rapporto con i piccoli trovava il suo piccolo orticello si trovava senza interlocutori».
Ultimo aggiornamento: 12 Giugno, 00:17
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