Sesso e potere. Il governatore Tondo
e la fidanzata molestata. Dall'ex amica

Giovedì 4 Novembre 2010 di Alda Vanzan
Renzo Tondo (archivio)
TRIESTE (4 novembre) - A Palazzo, da mesi, non si parlava d’altro. Tra una delibera e una legge da varare, tra una seduta del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia e una di giunta, alla fine a tener banco era il pettegolezzo. Quel pettegolezzo: l’ex amica della fidanzata del presidente. Complicato? I frequentatori del social network Facebook erano tra i più informati. E quelli che in FB erano "amici" della fonte del chiacchiericcio, va da sé, sapevano più degli altri. Così si raccontava non tanto del nuovo amore del governatore Renzo Tondo, che anche se è una personalità pubblica son comunque fatti suoi, ma dell’amica di lei che su Internet non trovava di meglio che scrivere di tutto e di più.



Insinuazioni anche pesanti, tipo trasferte istituzionali del presidente con la fidanzata al seguito e la domandina conseguente: "chi ha pagato?". E siccome l’interrogativo aveva cominciato a dilagare, a Palazzo, giusto per fugare ogni dubbio, erano andati a spulciare viaggi e visite e rimborsi spese, giungendo alla conclusione che se il governatore aveva offerto una cena alla morosa l’aveva fatto coi soldi suoi. Insomma, comportamento istituzionalmente irreprensibile. Epperò il pettegolezzo continuava a tener banco perché M.D., la bionda che su Facebook appariva con gli occhialoni da sole, nella sua pagina in Internet continuava a scrivere. Di Renzo Tondo. Di S.T., cioè la sua ex amica che ora sta col presidente. Ma soprattutto del governatore del Friuli.



Gli "amici" di M.D. leggevano e poi divulgavano, alimentando il chiacchiericcio. Ad esempio: M.D. che era comparsa a un funerale dove c’era anche il presidente. E poi a un convegno dell’ala socialista del Pdl dove aveva attirato immediatamente la curiosità dei presenti (e si capisce, se la seguivano su Facebook) e riuscendo poi, passando per le cucine, a infilarsi nella sala dove il governatore doveva pranzare. Insomma, pareva un feuilleton. Di provincia, ma pur sempre un "fogliettone".



E invece, sorpresa, ecco che ti diventa una vicenda di cronaca giudiziaria. E, guarda un po’, a rendere pubblica la storia è proprio M.D.: la donna, su Facebook, rivela di essere stata ammonita per stalking dalla questura. Perché oltre ai commenti lasciati in rete, M.D. avrebbe tempestato di sms la fidanzata di Tondo. Mica da ieri. Da marzo. E S.T., alla fine, non ce l’ha più fatta: si è presentata da Emilio Terpin, che oltre a essere presidente delle Autovie Venete è anche un noto avvocato di Trieste, da lui ha eletto la domiciliazione legale e quindi è partita la segnalazione al questore triestino Giuseppe Padulano. Oggetto: stalking. Ossia molestie da parte di M.D. a colpi di sms. Tra le prove, alla questura è stato fornito lo stesso telefonino di S.T. E siccome lo stalking, altrimenti detto sindrome del molestatore assillante, è un reato, dalla questura, via polizia di Udine, è partito l’ammonimento: se M.D. d’ora in avanti lascerà in pace l’ex amica ora fidanzata di Tondo, non succederà niente. Altrimenti partirà il rapporto alla procura.



E M.D. che ha fatto? Intanto - ma non prima di aver commentato l’ammonimento pare promettendo tuoni e fulmini salvo poi cancellare tutto - è scomparsa da Facebook. Meglio: ha cambiato nome, ora usa uno pseudonimo floreale. E ha cambiato fotografia, attingendo anche lì a uno scarlatto esemplare di flora. Quanto agli amici, tra i vip continuano a comparire Elisabetta Gardini e Irene Pivetti. E Tondo? Il governatore sapeva benissimo che una volta arrivata in questura la segnalazione per stalking la vicenda non sarebbe più stata nell’alveo del pettegolezzo, ma sarebbe diventata di pubblico dominio. Vien da pensare che se ha accettato di finire, suo malgrado e indirettamente, nella gogna mediatica, le denunciate molestie fossero evidentemente arrivate a un livello non più accettabile.



«È una vicenda personale, io stesso sono parte lesa - ha detto il governatore -. Se qualcuno ha commesso errori ne risponderà nelle sedi di giustizia. E nelle medesime sedi, e non altrove, io parlerò». Niente dichiarazioni ai giornali, dunque. Non un commento né dal presidente del Friuli Venezia Giulia né da S.T., la sua fidanzata. E chi pensa che l’opposizione adesso ne approfitti, sbaglia: «Sono questioni personali - ha detto il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Gianfranco Moretton - che non toccano la sfera della politica e nemmeno quella delle istituzioni». Vero e giusto. Infiamma il gossip, però. E che fiamme.
Ultimo aggiornamento: 19 Marzo, 09:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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