Sasha Torrisi, tra rock e pop art,
approdato per amore a Marostica

Giovedì 9 Aprile 2015 di Maria Elena Mancuso
Sasha Torrisi sostituì Francesco Renga nel gruppo dei Timoria

MAROSTICA - Alcune delle sue tele verranno esposte alla biblioteca Civica di Marostica, dal 10 al 13 aprile, nell’ambito della manifestazione “Bonsai tra le mura”, la tre giorni che porterà nella città della partita a scacchi, colori e tradizioni del Sol Levante. Ma Sasha Torrisi, 41 anni, nato a Parma da genitori siciliani, non è “solo” un pittore. Sua, infatti, è la voce che dal 1998 allo scioglimento, sostituì quella di Francesco Renga nei Timoria, la celebre rock band italiana capitanata da Omar Pedrini. Dal 2013 questo artista poliedrico ha fatto di Marostica la sua nuova casa. Una scelta dettata dall’amore per il territorio scaligero, sicuramente. Ma soprattutto per Giovanna, la sua compagna.

“Degli amici mi avevano invitato a suonare nel locale che lei gestisce, il Rive Jazz Club di Cartigliano. Ed è così che ci siamo conosciuti e abbiamo scoperto di condividere la passione per la musica, il vintage e gli animali da cortile! Abbiamo due oche, cinque galline e due asinelli”, racconta Sasha dall’ombra di una siepe, in un assolato pomeriggio d’aprile.

Sembra proprio aver trovato la sua dimensione qui. Un angolo di quiete, in cui coltivare passioni e talenti.

“Dopo la scuola, ho lasciato Parma e viaggiato parecchio. Stati Uniti e Inghilterra, soprattutto. Per fare nuove esperienze, imparare l’inglese e vedere il mondo. Sempre con la mia chitarra a tracolla e il blocco da disegno in valigia, però. E tornato in Italia le cose non sono cambiate poi tanto. Prima suonavo e disegnavo piccoli schizzi in bianco e nero. Poi, col passare del tempo, ho aggiunto voce alla melodia e colore ai miei dipinti. Cittadino del mondo, quindi. Il mio mondo fatto di note, spartiti, pennelli e colori. E poco importa tutto il resto. La musica, forse, per qualche anno ha prevalso, ma adesso non è più così.”

Gli anni di cui parla Sasha sono quelli dell’amicizia con Omar Pedrini e del suo ingesso nei Timoria.

“Li ho conosciuti per caso nel ’93 durante un loro concerto a Parma. Suonavamo e cantavamo spesso insieme, tanto che, quando Renga ha deciso di intraprendere la carriera da solista, è sembrato quasi naturale che chiedessero a me di prenderne il posto. Sono stati anni pieni di soddisfazioni. Quattro album, due dischi d’oro e uno di platino. Poi Sanremo, il concertone del primo maggio a Roma e l’apertura del concerto degli U2 allo stadio delle Alpi di Torino. Ed è stato proprio in quel periodo che ho conosciuto Marco Lodola, l’artista che ha realizzato due delle copertine più belle dei Timoria, influenzando radicalmente il mio modo di dipingere”.

Dagli schizzi a matita, Sasha arriva così alla pop art. Colori acrilici e fluorescenti per grandi tele di forte impatto, che in questi anni hanno girato il mondo, facendolo conoscere e affermare come artista.

“Ho avuto la fortuna di esporre i miei quadri in molti posti. Dai locali più commerciali alle gallerie d’arte. In Italia, ma anche all’estero. E in questi giorni sto lavorando ad una mostra personale da allestire a luglio qui a Marostica. Oggi il mio lavoro viene riconosciuto, premiato e apprezzato e questo, oltre a riempirmi di orgoglio, mi permette di vivere e di dedicarmi alla musica. L’esperienza con i Timoria si è conclusa nel 2003. Pensavamo fosse una pausa, ma la vita ci ha portato a intraprendere strade diverse. Io continuo a scrivere e suonare, ma senza fretta e senza ansia. Mi esibisco dal vivo e nel frattempo lavoro al mio nuovo album. Mi piace potermi dedicare a questo lavoro con serenità. Voglio realizzare qualcosa di bello. Un album fatto di singoli, non un singolo di successo che debba trascinarsi dietro tutto il resto”.

E la vita di Sasha va avanti così. Nella perenne altalena tra note e colori, sullo sfondo delle dolci colline marosticensi.

Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 16:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA