Renzi arriva al Vinitaly: «Il Veneto
è la locomotiva per uscire dalla crisi»
Zaia gli dà il gonfalone

Mercoledì 9 Aprile 2014
Zaia consegna a Renzi il gonfalone del Veneto
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VERONA - Ressa di telecamere, giornalisti e curiosi per l'arrivo di Matteo Renzi al Vinitaly di Verona. «Il Veneto è una delle colonne dell'Italia. Questa è la sua bandiera e siamo orgogliosi di averla». Lo ha detto il premier Matteo Renzi entrando nello stand del Veneto, assieme al presidente della regione Luca Zaia. Il governatore veneto gli ha consegnato il gonfalone di San Marco, vessillo della Regione.

Export: deve crescere. «Il vino e l'agroalimentare non sono divertissement ma un pezzo rilevante della nostra economia: oggi siamo a 5 miliardi di export del vino, nel 2020 dobbiamo arrivare a 7 miliardi e mezzo aumentandolo del 50 %». «Il Governo italiano si recherà in Cina a giugno per una visita ufficiale e un business forum», ha detto ancora il premier, invitando anche i produttori vinicoli italiani a prendervi parte.

VENETO E INDIPENDENZA

Come si pone Renzi di fronte alle richieste di indipendenza e autonomia del Veneto? «Oggi Luca Zaia mi ha dato una bandiera del Veneto - ha affermato Renzi - io l'ho presa perché sono il presidente del consiglio della Repubblica di questo Paese, quindi sono orgoglioso di riceverla, e questo perché credo che il Veneto sia un punto di riferimento straordinario, credo che il Veneto sia la locomotiva per uscire dalla crisi, uno degli asset perché l'italia cambi davvero». Il metodo, per il premier, è quello democratico, non certo quello ipotizzato dai "serenissimi" protagonisti delle vicende degli ultimi giorni: «Che tutto questo avvenga attraverso le procedure democratiche è ovvio, che ci sia una revisione del titolo V della Costituzione è naturale. Sulle iniziative venetisti, sono questioni che esulano dal campo della politica».

«Nel corso degli anni alcune regioni hanno dato più delle altre, la riorganizzazione della spesa dovrà tenerne conto. E - ha concluso Renzi - questi non sono concetti "leghisti", sono concetti giusti».

LA PROTESTA DELLE OPERAIE SYMBOL-ABITAL. Ad accogliere, se così si può dire, poco prima il premier al grido «lavoro lavoro!» una delegazione di lavoratrici della Symbol-Abital ( gruppo Corneliani) che ha manifestato con un presidio davanti alla Fiera. La proprietà ha annunciato il progetto di dismissione dell'attività a Verona per delocalizzare in Slovacchia. L'azienda di Verona occupa 200 dipendenti, dei quali 190 donne. Al suo arrivo al Vinitaly il premier Matteo Renzi si è fermato con una rappresentanza dei lavoratori della Symbol-Abital. Ascoltate le loro ragioni, Renzi ha chiesto che gli venisse mandata una mail sulla questione promettendo il suo interessamento. «Ci ha fatto molto piacere che il premier si sia fermato ad ascoltare le nostre istanze», hanno detto Edwige Anselmi e Donata Tenuti, due delle rappresentanti sindacali della Symbol. Le due delegate hanno espresso la speranza «che possa darci un aiuto a intervenire per sbloccare questa grave situazione». Domani, intanto, è prevista una manifestazione davanti stabilimento a Parona.

IL DEF

«Mi ha colpito l'atteggiamento delle persone che ci dicono non tornate indietro, non mollate: è la linea del def, chi non ha mai pagato deve pagare un po' e chi ha sempre pagato è giusto che inizi a riscuotere». Lo ha detto ancora Matteo Renzi al Vinitaly. Renzi parla degli 80 euro come di una «quattordicesima su base annua».

RIORGANIZZAZIONE PA

«Da qui alla fine aprile insisto perché sia fortissimo l'investimento» del governo «anche sulla riorganizzazione della P.a.». Con lo «Sforbicia-Italia», ribadisce, l'intento è «far venir mento anche qualche ente di troppo». «Chiediamo dei sacrifici ai manager pubblici, alle banche, che hanno usufruiito di un'importante operazione come quella di Bankitalia. Chiediamo dunque dei sacrifici a chi in questi anni ha ottenuto maggiori attenzioni. Questo è lo scenario nel quale ci muoviamo».

CHIEDIAMO SACRIFICI ALLE BANCHE

«Proviamo a chiedere un sacrificio alla politica e ai politici che vedranno ridurre molto costi e posti con Province e Senato» ed è inoltre «particolarmente interessante chiedere un sacrificio ai dirigenti delle aziende pubbliche» e delle «banche che hanno usufruito dell'operazione Bankitalia». Si chiede un «sacrificio» a chi «in questi anni ha avuto maggiori attenzioni».

Ultimo aggiornamento: 12:35