Popolare Vicenza sul blitz della Gdf:
«Collaborazione piena con inquirenti»

Martedì 22 Settembre 2015
Popolare Vicenza, il nuovo dg Francesco Iorio
VICENZA - Azioni della banca acquistate tramite finanziamenti, per 975 milioni di euro, erogati agli azionisti dallo stesso istituto di credito, in misura tale da costituire violazione delle norme del diritto bancario: è questo il filone principale dell'inchiesta della magistratura sulla Banca Popolare di Vicenza (117mila soci), che fa seguito ad una ispezione compiuta dalla Bce. La banca avrebbe, dunque, finanziato - secondo l'ipotesi investigativa - un quarto del suo stesso capitale azionario (circa 4 miliardi di euro), superando i limiti consentiti. L'indagine della magistratura riguarda anche una sovrastima del prezzo delle azioni della Banca, che ha determinato numerose proteste degli azionisti, e che nell'ultima semestrale, avrebbe indotto i vertici a svalutare i crediti considerati deteriorati.



«Piena collaborazione» da parte della Banca Popolare di Vicenza alla Guardia di Finanza che questa mattina ha svolto perquisizioni nella sede centrale di Vicenza e negli uffici direzionali di Milano, Roma e Palermo. Lo sottolinea un comunicato diffuso dall'istituto vicentino, precisando che quelle in corso sono «indagini preliminari, ritenute Indispensabili per accertare eventuali responsabilità soggettive, come si evince dal comunicato firmato dal Procuratore della Repubblica dottor Antonino Cappelleri». La Popolare di Vicenza indica inoltre che la riunione del Comitato esecutivo, indetta per oggi pomeriggio e presieduta dal consigliere delegato e direttore generale Francesco Iorio, «si svolgerà come previsto». Come è stato reso noto in mattinata, la Procura di Vicenza ha aperto un fascicolo nei confronti di alcun esponenti di vertice della banca per le ipotesi di reato di aggiotaggio e ostacolo alle funzioni di vigilanza. Tra gli indagati - a quanto si apprende - ci sono il presidente della banca Gianni Zonin e Samuele Sorato, ex direttore generale.



Gianni Zonin, il presidente della banca, da 32 anni consigliere dell'istituto di credito e da 19 presidente, si è sempre definito «un viticoltore prestato alla finanza». Il suo nome è infatti legato all'azienda vitivinicola di famiglia, attiva a Gambellara da sette generazioni, che lo vede alla guida insieme ai tre figli Domenico, Francesco e Michele. 77 anni, Gianni Zonin è laureato in giurisprudenza e ha un diploma in enologia. Ha assunto la presidenza dell'azienda di famiglia quando questa nel 1967 è stata trasformata in spa Cantine Zonin. È uno dei quattro produttori di vino europei a poter contare su una superficie agricola di oltre duemila ettari.

Ultimo aggiornamento: 14:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA