VICENZA - "Rimandata a settembre". I sindacati bocciano il piano di razionalizzazione della Banca popolare di Vicenza. Un piano legato alle nuove strategie dell'istituto, che punta dritto alla trasformazione in spa, alla quotazione in borsa e a grandi alleanze.
L'estate sarà piena di incertezze e timori. Nel mirino il problema degli esuberi. Quanti saranno?
"C'è poca chiarezza", accusano i rappresentanti di Fisac-Cgil, First-Cisl e Fabi. Di sicuro, ammettono questi ultimi, è in programma la chiusura di 75 filiali per contenere i costi del personale. Ma su tempi e modalità, è buio fitto.
"Il tavolo di confronto è aggiornato a settembre - precisano i sindacati -. Sul numero degli esuberi per ora non c'è traccia. E' necessario affrontare il tema quanto prima". Il gruppo conta più di 5.500 dipendenti e oltre 700 punti sportello tra filiali, negozi finanziari e sportelli private, distribuiti in tutta Italia.
Ultimo aggiornamento: 10:32
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"C'è poca chiarezza", accusano i rappresentanti di Fisac-Cgil, First-Cisl e Fabi. Di sicuro, ammettono questi ultimi, è in programma la chiusura di 75 filiali per contenere i costi del personale. Ma su tempi e modalità, è buio fitto.
"Il tavolo di confronto è aggiornato a settembre - precisano i sindacati -. Sul numero degli esuberi per ora non c'è traccia. E' necessario affrontare il tema quanto prima". Il gruppo conta più di 5.500 dipendenti e oltre 700 punti sportello tra filiali, negozi finanziari e sportelli private, distribuiti in tutta Italia.