La rinascita di Peter: da criminale incallito
a gentiluomo grazie al cane Zac

Domenica 22 Settembre 2013 di Lina Pison
Peter e Zac
FONZASO (BELLUNO) - Dal buio dell'ospedale psichiatrico giudiziario al ritorno a una vita normale. Sogna un lavoro onesto come istruttore cinofilo Peter Grando, da 10 mesi ospite della Casa don Girelli di Ronco all'Adige in provincia di Verona. Qui Peter rinato. Oggi un'altra persona, dice il suo avvocato Giorgio Azzalini che preleva dallo scaffale un faldone pieno zeppo di documenti. Grando ha alle spalle oltre 60 processi per reati contro il patrimonio. La prima volta che è entrato a Baldenich aveva 18 anni e mezzo. Oggi ne ha 36. Tra Belluno e Treviso, è finito dietro le sbarre per ben 17 volte. Il suo legale pensa ai tanti pregiudizi che subirà quando tornerà a Fonzaso.



Avrà mai una seconda possibilità? A dargli fiducia e a credere in lui sono il direttore della Casa don Girelli, Giuseppe Ferro, e la responsabile del servizio psicologico della struttura, Sonia Pagani. Grazie a loro Peter sta imparando a vivere. Merito anche di un cane, Zac.



I 5 anni passati negli ospedali psichiatrici giudiziari, ex "manicomi criminali", di Barcellona Pozzo di Gotto, Montelupo Fiorentino e Reggio Emilia, sono oggi un lontano ricordo. Vi finisce chi commette un crimine in condizioni di accertata malattia mentale.



«Ma io non mi sentivo malato di mente», dice Peter. Un inferno di urla e pianti e condizioni igienico-sanitarie da schifo. «Io facevo le pulizie, tenevo la mia cella ordinata», racconta. «In queste strutture non si procede facendo rieducazione», dice il direttore della Casa don Girelli, Giuseppe Ferro. E, infatti, gli opg stanno chiudendo uno dopo l'altro.



«Ora mi trovo a Verona in questa comunità - continua Peter - Ho la mia stanza, la mia tv, la mia doccia, sembra di stare a casa. Mi occupo del giornalino, delle pulizie della casa e canto». «Canti? Sei l'animatore del karaoke», lo corregge Ferro. Peter si occupa soprattutto di Zac, un cane che è stato ammaestrato per la pet therapy, la terapia assistita con animali per aiutare disabili, minori in difficoltà e anziani.



Deve mantenere le abilità del cane e in futuro potrebbe diventare anche istruttore. Questa attività ha portato molti benefici. «Zac - spiega la responsabile del servizio psicologico della struttura, Sonia Pagani - ha potenziato le capacità empatiche e di accudimento del paziente». Per Peter è prevista una permanenza in comunità di due anni. «Stiamo già lavorando con i servizi del territorio - spiega il direttore della struttura Ferro - affinché possa tornare».
Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 07:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA