Una laguna di soldi: dalla Fenice
alla Biennale, tutti in fila

Venerdì 4 Luglio 2014
Il Mose
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VENEZIA - Non c’era solo La Fenice, ma una vera e propria galassia con tanti satelliti, grandi e piccoli. E tutti - goccia a goccia nel mare dei 5 miliardi spesi per il Mose - hanno ottenuto dal Cvn, ognuno per proprio conto, finanziamenti o sostegni. Grandi, medi o infinitesimali. Anche per questo, quei 32 milioni di euro ufficialmente usciti tra liberalità e pubbliche informazioni, potrebbero essere solo una parte delle erogazioni effettuate. Ma, come diceva Pirandello: così è, se vi pare. E allora, detto dei soldi concessi nell’arco degli anni all’ente lirico veneziano, e noto il "contributo" dato nel tempo alla Fondazione Marcianum (almeno 250 mila euro all’anno dal 2008 al 2013), cerchiamo di capire come nel corso degli anni il dinamismo del Consorzio Venezia Nuova gestione Mazzacurati ha innervato la realtà sociale veneziana. Denari, è bene sottolinearlo, usciti dalle casse del Cvn in modo legale e spesso importanti per l’attività di realtà sociali o culturali di indubbio valore. È il caso, oltreché de La Fenice, della Biennale di Venezia che ottiene un sostegno "liberale" di 100 mila euro all’anno almeno fino al 2013, indipendentemente dall’inizio della gestione Fabris. Tra i beneficiari c’è poi anche la prestigiosa Fondazione Banca degli Occhi di Mestre che negli anni, a partire dal 2006, vede oscillare il proprio finanziamento da parte del Cvn tra i 300 ai 500mila euro. P.N.D.







Ultimo aggiornamento: 07:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA