Arresto Galan, l'ex presidente sentito
per due ore. Chiesta una proroga:
la Giunta deciderà entro l'11 luglio

Mercoledì 25 Giugno 2014
Giancarlo Galan
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ROMA - Una richieste di «eventuale» allungamento dei tempi per l'esame della richiesta di arresto avanzata nei confronti di Giancarlo Galan è stata deliberata dalla Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera che potrebbe lavorare quindi fino all'11 luglio (e non fino al 4).

«Di fatto l'11 giugno è la data dell'ultimo invio alla Camera delle carte da parte della magistratura e quindi- ha detto ai giornalisti il Presidente Ignazio La Russa- sarebbe pienamente rispettato il termine dei 30 giorni previsti dal regolamento in caso di richiesta di arresto».

«Formalmente il termine scadrebbe il 4 luglio, noi chiederemo alla presidente Boldrini una proroga in via precauzionale di 7 giorni perché non vogliamo andare oltre l'11 luglio». «Non c'è bisogno né di correre né di rallentare. Noi non dobbiamo decidere in base all'indignazione popolare», ha spiegato La Russa al termine della seduta della Giunta nel corso della quale è stato ascoltato Galan.

«Noi non dobbiamo fare un processo a Galan. Dobbiamo verificare se c'è il fumus persecutionis e se la misura cautelare è adeguata. Non dobbiamo accelerare, nè rallentare i lavori della Giunta, ma utilizzare il tempo necessario per gli approfondimenti. Se serve, ci siamo presi un'altra settimana: entro l'11 luglio diremo la nostra». Lo ha detto il deputato di Fdi, Ignazio La Russa, presidente della Giunta per le Autorizzazioni della Camera, al termine della seduta dell'organismo parlamentare dedicata all'esame del caso Galan.

IL COMMENTO DI GALAN

«Non mi sento perseguitato dai magistrati ma credo che oltre all'arresto chiesto dalla Procura nei miei confronti ci siano almeno altre otto misure in grado di tutelare quello che i magistrati vogliono tutelare con il mio arresto. Spero che prima che da politici io sia giudicato, rispetto al tema della sussistenza o meno dal fumus persecutionis, da uomini e donne». Giancarlo Galan lascia la Giunta per le autorizzazioni dopo essere stato ascoltato per circa due ore. «Sono tutti deputati preparati e capaci di valutare e giudicare se c'è il fumus persecutionis, ed io ritengo che ci sia, perché come ho detto alla stampa e nelle memorie difensive, non c'è nessun motivo di chiedere l'arresto».

IL MEMORIALE DIFENSIVO

Una montagna di carte ha invaso la Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera chiamata a decidere sulla richiesta di arresto di Giancarlo Galan per la vicenda Mose. A fare i conti e il relatore Mariano Rabino: sono arrivati 160.000 pagine di documentazione riguardante l'inchiesta, l'ordinanza di 780 pagine di Ordinanza e 700 pagine della prima memoria a cui si aggiungono altre 500 pagine presentate oggi, durante l'audizione, dell'ex Governatore in Giunta.

Ultimo aggiornamento: 26 Giugno, 11:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA