Sballo fatale a Venezia durante
una festa: i due amici patteggiano

Venerdì 5 Giugno 2015
Sballo fatale a Venezia durante una festa: i due amici patteggiano
CALALZO - Finisce con una condanna, un patteggiamento per omissione di soccorso e un proscioglimento il procedimento penale legato alla morte di Antonio Serra, 48enne di Calalzo, avvenuta a Venezia la mattina del 23 dicembre 2011. L’uomo morì per arresto cardiocircolatorio dopo una festa con copiose bevute.



Il decesso - si scoprì con l'autopsia - era stato causato da un'intossicazione da alcol e cocaina in una casa di calle dei Assassini, dove era stato ospitato da amici. Aveva bevuto e non poteva affrontare un viaggio nelle sue condizioni.



Filippo Camali, architetto veneziano di 52 anni, è stato prosciolto dal giudice per non aver commesso il fatto. Per lui, che era solo stato in contatto telefonico con gli altri due indagati, il magistrato ha ritenuto che non ci potesse essere imputazione nonostante il Pm Paola, Tonini avesse chiesto per lui il rinvio a giudizio. Assistito dall’avvocato Francesca Lacchin, egli non ha chiesto alcun rito alternativo e ha chiesto il proiscioglimento.



Barnaba Gavagnin, 31 anni è stato condannato con rito abbreviato a 8 mesi per omissione di soccorso e ha patteggiato 10 mesi (convertiti in 6 mesi di lavori di pubblica utilità) per detenzione di modeste quantità di droga. Matteo Lanza, 40 anni, ha patteggiato 8 mesi per omissione di soccorso. Entrambi hanno risarcito i familiari della vittima, che per questo hanno ritirato la costituzione di parte civile.



I difensori hanno sostenuto che la morte del Serra fu un evento tragico, che mise nei guai i loro assistiti senza che essi l’avessero in qualche modo causata. Secondo la ricostruzione, Serra fu ospitato in casa di Lanza perché ubriaco, poi si chiuse a chiave e la mattina, non sentendolo rispondere, Gavagnin e Lanza buttarono giù la porta e lo trovarono agonizzante. In quel momento andarono in panico e, invece di chiamare subito l’ambulanza, fecero una serie di telefonate perdendo minuti preziosi.



Il corpo fu rinvenuto senza vita alle 12.30, ma è stato accertato che già dalle 8 del mattino gli amici sapevano che Serra non stava bene. L’autopsia aveva concluso che Serra si sarebbe potuto salvare se assistito con immediatezza ed è per questo che la pm era andata avanti nel suo intento di processare i tre per omissione di soccorso. Tutta la faccenda si giocava su quanto tempo gli amici avevano atteso prima di chiamare i soccorsi. qualche ora.
Ultimo aggiornamento: 16:34