Quaranta "schiavi" ammassati
nel laboratorio tessile cinese

Giovedì 23 Gennaio 2014
Quaranta "schiavi" ammassati nel laboratorio tessile cinese
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ROVIGO - Vivevano e lavoravano in un capannone industriale della zona di Borsea, Rovigo. In precarie condizioni di sicurezza, tra estintori scaduti e impianti elettrici volanti. C'erano solo muri in cartongesso a dividere le oltre 40 postazioni di lavoro del laboratorio tessile - che lavora per note griffe - dalla zona notte: stanzette ricavate in assenza di titolo edilizio.

È una situazione precaria quella sulla quale ha gettato luce il blitz della polizia, della direzione del Lavoro e dei vigili del fuoco di Rovigo. Sono stati questi ultimi a disporre la sospensione dell'attività sino a quando non saranno state sanate tutte le situazioni a rischio. Responsabile dell'operazione la squadra mobile, che ha anche individuato un cinese clandestino e due lavoratori in nero.

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Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 09:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA