Maltrattamenti, aumentano i casi
anche tra gli uomini. Centro a rischio

Lunedì 23 Febbraio 2015 di Roberto Cervellin
La locandina che accompagnerà gli eventi in programma a Vicenza per la Festa della donna
VICENZA - Vicenza festeggia la donna, ma il piatto piange. Se da una parte la città si prepara all'8 marzo con mostre, spettacoli e convegni dedicati al mondo femminile, dall'altra cerca fondi per le attività del Centro per la prevenzione e la lotta alle violenze familiari (Ceav).

Quarantamila euro all'anno - stanziati da Comune e Regione - non bastano per il suo funzionamento. "Servono quattrini per corsi e incontri nelle scuole", ammette il consigliere comunale delegato alle pari opportunità Everardo Dal Maso.

Nel weekend della settimana prossima l'associazione "Donna chiama Donna", che gestisce il centro di via Torino, offrirà, sotto la Loggia del Capitaniato di piazza dei Signori, primule gialle per racimolare risorse. Dal Maso, nel frattempo, si rivolge ai sindaci della provincia: "Molte delle persone che si rivolgono al Ceav arrivano dal Vicentino. Sarebbe giusto che contribuissero al funzionamento".

I casi, in effetti, sono in aumento, e interessano anche gli uomini. In due anni e mezzo il Centro ha registrato oltre cinquecento contatti. Trecento i soggetti seguiti. Sono donne con figli minori che hanno denunciato maltrattamenti da parte del marito e maschi che hanno subito violenze. Due terzi degli utenti risiede nell'Ulss 6, mentre gli altri vivono in provincia.

Ultimo aggiornamento: 13:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA