Voci su dimissioni Zonin entro l'anno
Prosegue il tour dei clienti arrabbiati

Martedì 27 Ottobre 2015
La sede centrale della BpVi in via Battaglione Framarin

VICENZA - Da Caldogno a Schio, da Malo a Sandrigo. E' una cavalcata tra i principali centri della provincia quella promossa da Adusbef, Confedercontribuenti, Casa del consumatore, Movimento a difesa del cittadino e altre associazioni, tutte in prima linea per difendere le vittime della maxi svalutazione delle azioni della Banca popolare di Vicenza. Fino al 18 novembre sono in programma diversi incontri pubblici per illustrare lo stato delle cose alla luce delle ultime vicende che hanno portato prima la procura ad aprire un'inchiesta sull'istituto per aggiotaggio e ostacolo agli organi di vigilanza - indagati, tra gli altri, il presidente Gianni Zonin e l'ex dg Samuele Sorato - e poi il direttore generale Francesco Iorio ad annunciare un piano industriale di lacrime e sangue che prevede 575 esuberi in 5 anni e la chiusura di 150 sportelli.

In questo terremoto ci stanno anche molti clienti che hanno visto sfumare i risparmi della vita in seguito all'improvviso crollo delle azioni, anche se non è ancora finita. Si dice che, in vista della quotazione in borsa dell'istituto di credito e della sua trasformazione in spa queste siano destinate a diminuire ancora e non di poco.

Nel frattempo si rincorrono, rimbalzate anche a volte negli incontri degli azionisti, le voci non confermate sulle possibili dimissioni del presidente Gianni Zonin - c'è chi dice che potrebbe lasciare prima della fine dell'anno - e si moltiplicano gli esposti contro la BpVi.

Ferve l'attività di risparmiatori e azionisti della banca, dopo che anche le imprese artigiane hanno espresso il loro lamento sul piano industriale. "Associazioni di consumatori e studi legali hanno il compito di fornire le prime indicazioni a quanti si trovano spaesati e delusi per come sono stati ripagati dal rapporto di fiducia", spiegano i responsabili che organizzano il tour tra i comuni berici.

"La Popolare deve ritrovare la trasparenza e la solidità necessarie per fornire sostegno all'economia del territorio e prospettive ai lavoratori - sottolineano i sindacati - Le operazioni che coinvolgeranno l'istituto dovranno avvenire su basi solide, senza seguire criteri dettati dall’appartenenza geografica o di campanile, e senza far pagare gli errori dei vertici aziendali ai dipendenti". Già, i dipendenti.

Ferdinando Parisotto è preoccupato: "Ci sono già un paio di esposti nei confronti di altrettanti lavoratori che hanno aperto le pratiche per la sottoscrizione delle azioni. Questo non è giusto".

Nel Vicentino hanno chiuso i battenti già 10 sportelli. Di questi, 4 si trovavano a Vicenza, uno a Bassano, uno a Fellette di Romano d'Ezzelino, uno a Villaganzerla e poi a Molvena, Velo d'Astico e Cusinati di Tezze sul Brenta. La prossima tappa del ciclo di confronti con i risparmiatori sarà il 28 ottobre alle 20.30 nella sala conferenze della biblioteca di Piovene Rocchette. Gli incontri successivi si terranno il 29 ottobre alle 20.30 nella biblioteca comunale palazzo Cornaggia a Thiene, nella sala civica di Torri di Quartesolo (il 3 novembre alle 20.30), nella sala Marzottini a Valdagno (5 novembre alle 20.30) e nella biblioteca comunale di Sandrigo (il 18 novembre alle 21).

Intanto Bankitalia nel suo sito spiega che negli anni la Banca Popolare di Vicenza «è stata sottoposta dalla Banca d'Italia a un'intensa attività di vigilanza, anche mediante numerose ispezioni (sette nell'ultimo decennio) che hanno riguardato vari aspetti, tra cui

area finanza, area credito, trasparenza e antiriciclaggio». Ma ciò non ha preservato i risparmiatori dalla svalutazione.

Roberto Cervellin

Ultimo aggiornamento: 13:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA