L'Altopiano fa la "danza della neve"
sperando di salvare una stagione no

Venerdì 16 Gennaio 2015 di Stefania Longhini
Il Kaberlaba si è "salvato", nonostante il caldo, con i cannoni sparaneve
ASIAGO - Si attende la neve in Altopiano, necessaria per garantire l’afflusso turistico dei weekend e delle settimane bianche. Anche il periodo natalizio appena trascorso è stato caratterizzato dalla pressoché totale mancanza del manto nevoso, ma qualcuno ha saputo fare degli autentici miracoli per offrire la possibilità di sciare.

I comprensori del Kaberlaba e del Verena, con uno sforzo enorme, hanno saputo preparare e aprire alcune piste, quel che è bastato almeno per “salvare” le vacanze di Natale a vantaggio di tutto il territorio e di tutto l’indotto.



“Noi tiriamo senz’altro un bilancio positivo – afferma ancora Lorena Frigo degli impianti del Monte Verena - abbiamo sputato sangue ma alla fine chi è venuto da noi è andato a casa contento. Alcune piste sono state garantite per tutte le feste e i maestri di sci erano tutti all’opera. Ora l’impegno continua per continuare ad offrire la possibilità di sciare, aspettando una bella nevicata”.



Paolo Rigoni, presidente del Comprensorio Turistico che raggruppa gli operatori della località, parla di “numeri da paura”: in sette giorni sono stati oltre 100.000 i passaggi agli impianti di risalita.



“Un pienone che fa tirare il fiato e risolleva il morale – dice Rigoni - pur non risolvendo la drammatica situazione dello scorso anno. Ci è voluto un impegno enorme, abbiamo passato sulle piste a sparar neve anche la notte di Capodanno, ma il richiamo che esercita il nostro ambiente è stato ancora una volta dimostrato”.



Stagione più che amara invece per i centri fondo. Il Centro Fondo Campolongo è in qualche modo riuscito a dare un servizio. “Anche se è nevicato poco – riferiscono i gestori – siamo riusciti a battere e mantenere l’anello di circa 4 chilometri di fronte al rifugio, che si snoda in una sorta di conca abbastanza ombreggiata e dove le temperature sono più basse. Questo fino alla prima decade di gennaio, poi è arrivato il caldo che ha compromesso la pista”.



“Non ricordo un inverno simile – dice Pierantonio Segafredo del Centro Fondo Gallio – siamo riusciti ad aprire 2 giorni, poi abbiamo tentato di sistemare qualche pista portando un po’ di neve, ma il nostro lavoro è stato subito vanificato dalle temperature anomale. E’ stato possibile far funzionare il parco per i bambini con il tapis roulant per qualche giorno, ma alla fine abbiamo dovuto chiudere tutto. Ora speriamo che siano veritiere le previsioni che dicono nevicherà a giorni, in modo da poter riprenderci un po’ e salvare in qualche modo la stagione”.
Ultimo aggiornamento: 12:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA