Le campane cantate da Rigoni Stern
zitte per mesi: ma poi diventeranno 8

Mercoledì 29 Aprile 2015 di Stefania Longhini
Il duomo di Asiago
ASIAGO - Suoneranno per l’ultima volta sabato 16 maggio, in occasione della Grande Rogazione di Asiago, poi le campane del duomo San Matteo resteranno in silenzio per un bel po’. La cella campanaria, a quasi cento anni dalla sua costruzione, necessita infatti di urgente ristrutturazione e la parrocchia, seppur la spesa sia molto consistente, ha deciso di approfittare di questa occasione per aggiungere altre due campane, portandole da sei ad otto, rendendo così completo il concerto campanario tra i più famosi del Veneto. I lavori inizieranno lunedì 18 maggio.



Le campane verranno rimosse e poste sul sagrato della chiesa, in bella mostra. Per l’intervento di sistemazione sono necessari oltre 150 mila euro. La parrocchia si è già appellata ai fedeli e le donazioni raccolte in occasione delle buste natalizia e pasquale consegnate come di consueto alle famiglie sono destinate a questo scopo, ma sono ovviamente insufficienti per coprire la spesa. Le due minoranze di Asiago si sono già date da fare rivolgendosi in regione e ottenendo, tramite il consigliere Costantino Toniolo, la promessa di un finanziamento di centomila euro.



La storia delle campane di Asiago è nota per essere stata raccontata nel libro “Le stagioni di Giacomo” di Mario Rigoni Stern. “Le sei campane – si legge nell’opera dello scrittore - erano arrivate da Verona il 18 marzo del 1922 da quella stessa fonderia che le aveva fuse la prima volta nel 1820. Senza i batocchi pesavano complessivamente 97 quintali e ci vollero due grossi autocarri per portarle quassù. Il Matìo era la più grande, anzi il più grande, poi veniva la Maria, La Giovanna, il Toni, la Rita e il Modesto. Con il nome di questi santi erano state benedette e così erano chiamate ab antiquo, per nome, come persone della nostra Comunità. Secondo la tradizione venivano suonate così: il Matìo per il fuoco degli incendi, per allontanare i temporali, per chiamare a riunione il consiglio comunale; la Maria per l’Angelus; il Toni da solo per il transitus degli uomini; la Giovanna da sola per il transitus delle donne e le due, insieme, a botti, per i funerali; tutte e sei, a distesa, suonavano nelle feste grandi, per i matrimoni e per la festa dei coscritti…”



Per i nomi delle due nuove campane la parrocchia sta raccogliendo proposte dai cittadini.

Ultimo aggiornamento: 2 Maggio, 16:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA