Saverio Costanzo, il figlio di Maurizio: «Mio padre andò via di casa subito. Grazie a Maria De Filippi ci siamo riavvicinati»

Martedì 23 Gennaio 2024
Saverio Costanzo, il figlio di Maurizio: «Mio padre andò via di casa subito. Grazie a Maria De Filippi ci siamo riavvicinati»

Saverio Costanzo non ha quasi una foto con suo padre Maurizio. «Per timidezza - spiega al Corriere della Sera -, per riservatezza. Non solo non volevo usare il suo nome; non volevo socializzarmi come il figlio di Maurizio Costanzo.

Non intendevo apparire come quello seduto su una fortuna, su un privilegio. Alla fine il privilegio c’è comunque; ma io non lo sapevo». Ad Aldo Cazzullo spiega che «solo a 14 anni ho realizzato che mio padre era ricco».

Quando se ne andò di casa

Il primo ricordo di suo figlio Saverio di papà Maurizio? «Lo rivedo nella sua camera da letto, affacciata su una chiostrina, con una coperta anni 70, una trapunta bianca con i quadrati neri. Papà non ha mai dormito con mamma, come non credo abbia mai dormito con nessuna delle sue mogli. Stavamo in centro, in via dei Banchi Nuovi, al secondo piano. Ma lui se ne è andato di casa molto presto, quasi subito». Un papà che è andato via di casa presto «ma gli volevo molto bene. Ma avevo una madre forte e molto presente, che non ci ha mai fatto sentire la sua mancanza. Poi certo abbiamo avuto i nostri conflitti, come sempre tra il padre e il figlio maschio. Devo molto a Maria. Fu lei a riavvicinarci».

L'intervento di Maria

Si proprio Maria De Filippi. «Andavano da Mességué perché lui doveva sempre dimagrire. Una volta Maria gli disse: portiamo anche tuo figlio. Allora avevo tredici anni, ed ero pure io un po’ grassoccio… Lui all’inizio non voleva: “ma no, che palle!”. Finì che ci divertimmo tantissimo, sembravamo Sordi e Verdone nel film “In viaggio con papà”. Ci era toccata la camera insieme, un incubo. Se mi svegliavo (affamato) nel cuore della notte russava talmente che non riuscivo più a prendere sonno. All’inizio mi pareva uno sconosciuto. Poi mi resi conto che papà era un uomo di un umorismo straordinario. E così, complice una certa sorniona ironia tipica dei romani che condividiamo, ci siamo ammazzati dalle risate».

Il rapporto con il padre

Il Maurizio Costanzo Show? «Gli ospiti erano terrorizzati. Tutti, nessuno escluso. Quel palcoscenico era come un esame». Ma non per Saverio. «Io ero un po’ stronzo: quando ho cominciato a fare il regista, non volevo che parlasse di me. Ed ero anche un po’ snob. Lui no. Lui era un uomo di tv; e un uomo di tv è di tutti». Per Saverio suo padre è sempre stata «una figura controversa. Non mi aprivo, non gli mostravo il mio dolore. Di consigli ne ho chiesti più a De André o a De Gregori, i cantautori che ascoltavo. I detrattori lo additavano come un uomo di potere, come un navigatore amico di tutti, di Berlusconi e di D’Alema e anche a me spesso il suo lato pubblico risultava inautentico. Ma poi nel tempo ho scoperto che non faceva calcoli, semplicemente si muoveva come se dovesse dare davvero tutto a tutti. Gli chiedevo: ma perché fai un sacco di lavori, pure la tv di San Marino? E lui rispondeva: perché non riesco a dire di no, per rispetto del lavoro che oggi c’è ma domani? In realtà, vede, era autenticamente umile. E su tante cose aveva ragione lui. Alcune le ho scoperte solo dopo la sua morte».

Il film su di lui

Del suo funerale ricorda «la lettera meravigliosa che lesse mia sorella. Camilla immaginava che papà fosse lì e dicesse: “Ma ve rendete conto? Pe’ me, tutto ’sto casino?”». Farebbe un film su di lui? Risposta pronta: «Il copione c’è, il titolo pure: Show. Ma manca l’interprete. Ci vorrebbe un attore dalla grande ironia sorniona. Forse solo un Tognazzi potrebbe riportarlo in vita». Regista affermato, Saverio Costanzo, ha conosciuto l'amore sul set: la sua compagna, Alba Rohrwacher. «E pensare che detestavo la campagna, il miele. E poi invece non solo ho imparato ad amare la campagna e il miele, ma soprattutto lei».

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