Cassino, Yirelis uccisa: caso di diplomatico blocca il funerale

Mercoledì 5 Luglio 2023 di Vincenzo Caramadre
Cassino, Yirelis uccisa: caso di diplomatico blocca il funerale

Ðominicana assassinata a coltellate in via Pascoli a Cassino: il ritardo nel funerale diventa un caso diplomatico.

Il corpo di Yirelis Pena Santana, da 38 giorni, dopo gli accertamenti di medicina legale, si trova in una cella frigorifera dell'obitorio dell'ospedale Santa Scolastica di Cassino. Un'attesa infinita per i familiari e un intreccio di richieste, mail, autorizzazioni e una sola certezza: la procura di Cassino, dopo l'autopsia, ha dato il nulla osta alla sepoltura in Italia. Ma la Asl nelle ultime ore ha chiesto spiegazioni sulla tempistica. La famiglia della vittima - rappresentata dall'avvocato Marco Rossini - ha chiesto, già da tempo, al Consolato del proprio Paese un sostegno e soprattutto l'impegno, per il futuro, a poter trasferire la salma della donna nella Repubblica Dominicana. Allora qual è l'intoppo?

Lo spiega l'avvocato Rossini: «Ormai da diversi giorni ho inviato una mail con tutte le richieste, ma non ho ricevuto risposta. Nelle scorse ore ho ricontattato gli uffici del Consolato, mi è stato detto che era stata inviata risposta, ma che non ho trovato». L'avvocato Rossini ha quindi risollecitato il Consolato, nelle prossime ore dovrebbe concludersi l'iter e finalmente arriverà una degna sepoltura per la donna. La storia di Yirelis sembra essere caduta nel dimenticatoio, nella freddezza di un cella frigorifera da quasi 40 giorni, ma non per la famiglia che attende per darle l'ultimo saluto e una tomba sulla quale portare un fiore. Sulla questione il comune di Cassino nelle ultime ore ha dato la disponibilità ai funerali e alla tumulazione. «C'è una specifica convenzione per il sostegno ai funerali in casi particolari. Se la famiglia della 34enne vorrà, siamo a disposizione per le esequie e il loculo», ha spiegato il sindaco Salera

LE INDAGINI

Sul fronte delle indagini, invece, dal 28 maggio scorso, il giorno dopo il delitto avvenuto in un appartamento al civico 104 di via Pascoli, è in carcere Sandro Di Carlo 26enne del posto. Per la procura e la squadra mobile è stato lui a sferrare quattro coltellate alla donna (quella fatale al polmone) e lasciarla morire in una pozza di sangue. Ha sempre negato ogni responsabilità, la procura ha chiesto e ottenuto l'incidente probatorio per accertare la capacità d'intendere e di volere al momento del fatto, ma anche la capacità processuale. Le operazione peritali, affidate al professor Stefano Farracuti, si concluderanno il 24 luglio prossimo.

vincenzo.caramadre@ilmessaggero.it
 

Ultimo aggiornamento: 15:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA