Prima l'aumento delle indennità degli amministratori spalmato in tre annualità, dal 2022 al 2024, ora la riforma che tocca gli enti locali.
IL PRIMO ANNUNCIO
Tra i sindaci che con la precedente normativa non avrebbero potuto ricandidarsi alla tornata di giugno c'è anche quello di Settefrati, Riccardo Frattaroli, reduce da quindici anni di governo cittadino. Ora, però, si appresta a concorrere per la quarta volta di seguito: «Sono pronto, mi ricandiderò», ha annunciato Frattaroli. Ha poi aggiunto: «Per i piccoli comuni questa riforma rappresenta una grande occasione per consentire alle amministrazioni di portare a termine il lavoro avviato. Mi riferisco soprattutto ai progetti del Pnrr o, nel nostro caso, alla valorizzazione della Valle di Canneto, su cui siamo concentrati da tempo. Ad ogni modo, l'essenza di una competizione elettorale resta immutata: a decidere a chi affidare la guida dei Municipi sarà sempre la popolazione». Frattaroli, commentando il provvedimento licenziato dal Cdm, prosegue: «Nei paesi inizia a esserci anche il problema della penuria di candidati e quindi questo decreto è un'opportunità, in chiave sviluppo, per non disperdere il patrimonio di esperienza maturato da chi amministra».
Tra coloro che sono in dirittura d'arrivo del secondo mandato nei Comuni compresi nella fascia 5-15mila abitanti c'è anche Anselmo Rotondo, sindaco di Pontecorvo: «Credo che sia un decreto positivo. Per un'amministrazione è fondamentale la continuità per ottenere risultati. Nei primi cinque anni si entra nel meccanismo, nel secondo quinquennio si gettano le basi per la programmazione degli interventi e nel terzo si raggiungono appieno i risultati. Il meccanismo della burocrazia non è semplice: non è facile, sul piano dell'esperienza, subentrare a chi già ricopre questo ruolo». Sulla sua eventuale terza discesa in campo, Rotondo ha spiegato: «Valuterò, sono pronto a prendere seriamente in considerazione questa ipotesi». Così il sindaco di Ceprano, Marco Galli: «Sono favorevole a questa riforma, ma bisognerebbe rivedere il testo unico degli enti locali per consentire ai sindaci di lavorare con maggiore serenità. La mia ricandidatura? Vedremo, ho un gruppo coeso in cui prevale la massima condivisione».