Ingegnere di Fiuggi in carcere in Costa d'Avorio, il figlio: «Non lasciateci soli»

Parla il figlio maggiore di Maurizio Cocco: "Mio padre innocente, è stato arrestato senza prove"

Lunedì 19 Dicembre 2022 di Pierfederico Pernarella
Assunta Giorgili e Massimo Cocco

«Ci sentiamo più tardi che la polizia ha appena bussato alla porta, non so cosa sia successo». Quando lo hanno arrestato, era la fine del maggio scorso, l'ingegnere di Fiuggi Maurizio Cocco​ era in videochiamata con la famiglia. «Quella è stata l'ultima volta che lo abbiamo visto», racconta Francesco Cocco, 27 anni, il figlio maggiore. L'ingegnere da anni impegnato in Costa d'Avorio nel settore delle costruzioni quella sera, mentre parlava con i familiari, è stato portato in carcere con l'accusa di traffico internazionale di droga e riciclaggio.

Con lui una quarantina di persone. La Costa d'Avorio è diventato uno degli snodi principali del narcotraffico. Dopo anni di lassismo, il governo locale ha dichiarato guerra ai mercanti della droga.

Ad inguaiare l' ingegnere ciociaro sono stati i rapporti con un imprenditore francese (anche lui dalle lontane origini ciociare), per il quale il fiuggino stava realizzando un albergo. E per questi lavori è stato pagato per una minima parte con gli assegni, per la restante più cospicua in contanti. In Costa d' Avorio non ci sono limiti al pagamento cash. I lavori sono stati tutti fatturati e inoltre l'ingegnere, per depositare i soldi in banca, ha dovuto dichiarare la provenienza. L'imprenditore francese però, interrogato, ha negato di aver pagato il ciociaro in contanti. Tra i due dovrebbe esserci un confronto all'americana che però tarda ad essere fissato. Nel frattempo la carcerazione preventiva è stata estesa di altri sei mesi prima di chiudere l'inchiesta.

«Mio padre si trova in carcere da oltre sei mesi senza prove e senza la possibilità di difendersi. I lavori che ha fatto per conto dell'imprenditore francese sono lì a dimostrare quello che ha fatto - dichiara Francesco - Solo il Governo può aiutarci. Spero che l'occasione possa essere la visita del ministro degli Esteri Antonio Tajani a Fiuggi prevista per domani per l'inaugurazione del teatro. Io e mio fratello più piccolo vorremmo incontrarlo. Non sappiamo più a chi chiedere aiuto. Nostra madre deve essere operata con una certa urgenza, ma è ancora bloccata».

Alla moglie dell'ingegnere, la signora Assunta Giorgili, che si era recata in Costa d'Avorio per assistere il marito subito dopo l'arresto, è stato sequestrato il passaporto. Forse, ma non le è stato contestato nulla formalmente, perché anch'essa indagata.

L'ambasciata si sta interessando al caso della coppia, ma l'interlocuzione con le autorità locali non sono semplici. La signora Giorgili a fine novembre ha presentato una nuova istanza per la riconsegna del passaporto e l'ambasciata sta sensibilizzando il locale ministero degli Esteri. Per fortuna l'ingegnere si trova recluso in una struttura del carcere riservata a detenuti stranieri e personalità di rilievo della Costa d'Avorio, che garantisce condizioni più decorose rispetto a quelle che il penitenziario offre agli altri detenuti.

Prima di Natale è difficile che ci siano novità. La voce del figlio Francesco si rompe pensando alle feste senza genitori: «Mio padre è una brava persona, è un imprenditore affermato e non aveva bisogno di invischiarsi in loschi traffici».
«

© RIPRODUZIONE RISERVATA