Ondata Covid, la Asl di Frosinone: «Così la contrasteremo». Ma resta la grave carenza di personale

Giovedì 12 Novembre 2020 di Pierfederico Pernarella
Ondata Covid, la Asl di Frosinone: «Così la contrasteremo». Ma resta la grave carenza di personale

«In maniera tempestiva abbiamo dato attuazione all’ordinanza del presidente Zingaretti.

Un’operazione importante, imponente, innovativa. Tanti sono i problemi irrisolti negli anni, che il Covid ha acutizzato, ma in soli 5 giorni abbiamo provato ad affrontare il mare. Siamo stati eccellenti». 

La riorganizzazione del sistema ospedaliero è appena partita, ma il direttore generale della Asl di Frosinone, Pierpaola D’Alessandro, non perde tempo e non si risparmia nel tessere le lodi del piano approntato per affrontare il picco dell’emergenza Covid atteso tra una decina di giorni. Posti letto moltiplicati, reparti trasferiti, ex ospedali e case della salute che pulluleranno di attività diagnostiche e ambulatoriali per garantire l’attività ordinaria come e meglio di prima. Questo e molto altro è stato illustrato ieri in una videoconferenza dal neomanager, affiancata dal proprio team di dirigenti. Ma la Cgil stempera gli entusiasmi: «Servono percorsi sicuri e assunzioni».

I reparti Covid

Innanzitutto la novità più importante, chiesta dallo stesso Zingaretti: due ospedali dedicati quasi totalmente al Covid: lo “Spaziani” di Frosinone dove ci saranno in tutto 127 posti letto, più 20 di terapia intensiva e 4 di sub intensiva: e il “Santa Scolastica” di Cassino dove saranno allestiti per il Covid 72 posti letto, più 8 di terapia intensiva. Nell’ospedale della città martire tornerà Pneumologia che sarà in stretto collegamento con Malattie infettive di Frosinone. C’è poi l’apporto delle strutture private accreditate: 89 posti alla “Città Bianca” di Veroli, 29 a “Villa Gioia” di Sora, 30 al “San Raffaele” e 38 a “Villa Serena” di Cassino.

Inoltre c’è l’hotel “Villa Laura” di Fiuggi destinato ai pazienti asintomatici che non dispongono di adeguati spazi nelle loro abitazioni per l’isolamento: su 53 posti disponibili, ora ne sono occupati 9. 
Sempre in relazione all’emergenza Covid, il quinto piano dell’ospedale “Spaziani” verrà utilizzato per decongestionare il Pronto soccorso: qui verranno posti i pazienti stabilizzati per i quali si sta valutando la destinazione. All’esterno del Pronto soccorso del capoluogo sarà in funzione anche un prefabbricato per l’attività di triage dei casi sospetti Covid.

Le altre patologie ad Alatri e Sora

Negli ospedali Covid resteranno alcuni reparti no-Covid: Cardiologia, Ostetricia e Ginecologia, Neonatologia, l’unità di trattamento neurovascolare allo “Spaziani”; Gastroenterologia, Chirurgia, Ortopedia, Medicina d’Urgenza, Cardiologia, Ostetrica e Ginecologia, Pediatria e Neonatologia al “Santa Scolastica”.

Tutto il resto, questa l’altro punto saliente del piano, sarà dirottato agli ospedali “San Benedetto” di Alatri e al “SS. Trinità” di Sora. Il primo avrà una destinazione chirurgica e di medicina mentre a Sora si proseguirà con l’oncologia e le operazioni complesse. Ad Alatri tornerà Pediatria e da lunedì saranno attivati 4 posti di terapia intensiva. Si sta lavorando anche a un piano di potenziamento della medicina territoriale con servizi di telemedicina, ma i dettagli verranno illustrati nei prossimi giorni.

Per l’assistenza sanitaria ordinaria un ruolo importante, stando al piano Asl, lo giocheranno il presidio sanitario di Anagni dove, ha detto la D’Alessandro, si potranno effettuare Tac, elettromiografie, chirurgica ambulatoriale e anche i tamponi Covid con i medici di Medicina generale. Attività diagnostica e chirurgia ambulatoriale, ha assicurato sempre la manager, saranno svolte nella Casa della Salute di Pontecorvo. 

Il nodo personale

E il personale? Già, il personale. La D’Alessandro ha ammesso le difficoltà a reclutarne di nuovo, vista anche la scarsa attrattività dell’azienda. Gli stessi vertici dell'azienda sanitaria nero su bianco in una nota inviata alla Regione Lazio nei giorni scorsi, allegata al bilancio preventivo, hanno certificato che «nonostante i numerosi concorsi e avvisi la realizzazione delle assunzioni è stata molto più bassa del previsto». «Ma ci stiamo impegnando per invertire la rotta», ha assicurato la manager.

 Rispetto all’ultimo piano di fabbisogno triennale del personale, che conta poco più di un migliaio di unità da integrare, finora sono stati assunti 186 medici (solo 75 a tempo indeterminato), 287 infermieri (di cui 75 a tempo indeterminato) ma un centinaio andranno in pensione e 51 operatori socio sanitari (40 a tempo indeterminato).

Resta da capire se la dotazione organica, al netto dell’immenso impegno di una parte del personale in servizio, basterà a sorreggere il significativo aumento di carico di lavoro previsto dal piano e con l’arrivo dell’altra ondata, altrettanto temuta: quella influenzale. Tema, questo del personale, affrontato nel corso dell’incontro di ieri pomeriggio con i sindacati. Chissà se anche a loro, come ai giornalisti, la manager D’Alessandro ha chiesto di non guardare il dito, ma la luna. 

Intanto la Cgil, in una nota firmata dal segretario FP Cgil Medici Virgilio De Blasis e il segretario generale Giovanni Salzano, chiede «la continuità delle cure e l’adeguata assistenza ospedaliera, potenziando il personale con assunzioni e elevando gli standard di sicurezza per l’ospedalizzazione dei cittadini e l’ingresso del personale. Il potenziamento di tutta la l’offerta sanitaria provinciale deve passare attraverso un piano di assunzioni, bisogna procedere celermente all’assunzione degli operatori socio sanitari sia a tempo determinato che a tempo indeterminato. La figura degli OSS è fondamentale per il sostegno e supporto al personale infermieristico». 

Ultimo aggiornamento: 15:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA