Genzano, evasione e riciclaggio per due milioni di euro: denunciata una coppia (foto Luciano Sciurba)

Venerdì 29 Dicembre 2017
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La Guardia di Finanza d Velletri ha eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore di oltre 2 milioni di euro, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Velletri, in capo a una società immobiliare dei Castelli Romani, per il reato di riciclaggio conseguente a condotte di bancarotta ed evasione fiscale.

Il provvedimento è l’epilogo delle indagini di una operazione chiamata “Rewind the Past”, condotte dai Finanzieri della Compagnia di Velletri diretta dal Capitano Graziano Rubino, e durate oltre un anno. Le investigazioni sono partite dopo alcuni riscontri su società fantasma con sedi su tutto il territorio nazionale, riconducibili a “teste di legno”, attive solo sulla carta nella compravendita di prodotti informatici ed elettrodomestici.

In particolare, è stato ricostruito un complesso e ramificato gruppo societario, costituito al solo scopo di “lavorare” denaro, attraverso una consistente evasione fiscale nonché una serie pilotata di fallimenti, volti a sottrarre ai creditori e allo Stato i beni delle stesse società. Gli investigatori delle Fiamme Gialle, attraverso il monitoraggio di un vorticoso giro di denaro transitato in decine di conti correnti, nonché attraverso la ricostruzione di scritture contabili completamente inattendibili perché create ad hoc per eludere possibili controlli fiscali, hanno delineato gli effettivi beneficiari del disegno criminoso, individuati in un 45enne di Marino, una 52enne e un 54enne di Genzano di Roma marito e moglie, residenti in una zona residenziale del paese dei Castelli Romani.

e società “a monte” del gruppo si servivano, infatti, delle cosiddette “cartiere” per poter riciclare denaro, allo stato accertato in oltre 2 milioni di euro, da far confluire nelle casse di un’immobiliare intestata ad una donna di 80 anni di Genzano, parente degli indagati, ma completamente ignara delle vicende societarie. Inoltre, a giustificazione di tutte le movimentazioni dei flussi finanziari, vi erano anche cessioni di royalties, titoli di marchi e brevetti che, a seconda delle esigenze contabili e di cassa, potevano valere diverse centinaia di migliaia di euro per poi essere rivendute o affittate a loro volta per poche decine di euro. La galassia delle società, delle vere e proprie “scatole cinesi”, faceva solamente da schermo: in realtà, non aveva alcun tipo di struttura organizzativa, nessun dipendente o magazzino per lo stoccaggio delle merci e serviva solo per sviare le disponibilità finanziarie che, invece di essere in quota parte versate all’Erario o destinate a pagare i fornitori, sono state interamente destinate all’acquisto di immobili di lusso, come due prestigiosissime ville, di cui una con oltre 10 camere con annessa piscina, un appartamento residenziale, un immobile commerciale di oltre 400 metri quadri, due box di oltre 60 metri quadri e macchine di grossa cilindrata, Porsche e Audi.

Tra i beni così acquisiti, anche le quote del capitale sociale di una nota società di elettrodomestici che oggi sponsorizza squadre di calcio di serie A e B, di basket e di pallavolo. Il provvedimento eseguito dalla Guardia di Finanza di Velletri ha consentito di sottoporre a sequestro il patrimonio mobiliare e immobiliare illecitamente accumulato e nei prossimi giorni i tre soggetti, denunciati per riciclaggio in concorso e residenti nel territorio dei Castelli Romani, saranno sentiti dall’Autorità Giudiziaria veliterna.

 
Ultimo aggiornamento: 15:11