Tank Merkava, ecco i carri armati di Israele entrati a Gaza: punti di forza e segreti (anche per la guerra dei tunnel)

Sono veicoli d'assalto corazzati che al loro interno hanno telecamere e sensori per rilevare minacce. A questi si aggiunge un computer che utilizza l'intelligenza artificiale e un sistema (chiamato Trophy) che funge da scudo contro gli attacchi missilistici

Sabato 28 Ottobre 2023 di Marco Prestisimone
Carri armati Merkava, i tank di Israele entrati a Gaza: cosa sono e come aiuteranno nella guerra dei tunnel

L'operazione via-terra è scattata ieri sera. Da quel momento Gaza è sotto un bombardamento «senza precedenti», in un contesto (quello dal 7 ottobre in poi) che lo era già, senza precedenti. A Gaza in queste ore ci sono i carri armati di Israele, i Merkava IV e l'ultima variante, il Mark V Barak introdotto quest'anno. I tank sono tra le più grandi e importanti risorse di uno dei migliori eserciti del mondo. I punti di forza sono tutti nell'innovazione tecnologica: sono prodotti e assemblati quasi interamente in Israele, ad eccezione di alcune parti americane, tedesche e del Belgio. Sono veicoli d'assalto corazzati che al loro interno hanno telecamere e sensori per rilevare minacce. A questi si aggiunge un computer che utilizza l'intelligenza artificiale e un sistema (chiamato Trophy) che funge da scudo contro gli attacchi missilistici.

Secondo l'IDF, l'esercito israeliano, sarebbero in grado di «mettere in ginocchio qualsiasi altro carro armato».

I punti di forza

Secondo l'Istituto Internazionale per gli Studi Strategici (IISS), il corpo corazzato israeliano ha a disposizione oltre 2.200 carri armati, sebbene i Merkava IV costituiscano solo un quinto della sua forza totale. Omar Dostri, esperto di sicurezza nazionale presso il Jerusalem Institute for Strategy and Security, ha spiegato al Pais che questi veicoli moderni sono cruciali per «distruggere obiettivi che non sono stati eliminati durante gli attacchi aerei». Per questo l'operazione via terra è cominciata diversi giorni dopo il via dei bombardamenti sulla Striscia di Gaza. L'altro compito dei tank sarà quello di fornire maggiore sicurezza contro il lancio di missili, che continua e continuerà, probabilmente per mesi. Uno dei suoi punti di forza è il suo sistema di protezione, che è particolarmente vantaggioso negli scenari di combattimento urbano. Come quelli che si vedono in queste ore a Gaza. 

Così è migliorato l'esercito

L'esercito di Israele è tra i più potenti al mondo. Il vantaggio di Hamas, che controlla Gaza dal 2007, è nei tunnel e nella "città sotterranea" di cui l'esercito israeliano potrebbe conoscere poco. Eppure in quasi un decennio la milizia ha migliorato le sue strategie, studiato il territorio e i bunker dove i leader di Hamas si nascondono. «Hamas può piazzare trappole e tendere imboscate alle forze di terra dell’IDF, così come minare le strade con esplosivi o ricorrere ai cecchini nelle strade più strette dove passano questi veicoli», ha spiegato Dostri al Pais. 

I Merkava facili da guidare

Gian Gentile, colonnello americano in pensione e ricercatore presso il centro di analisi RAND, concorda sul fatto che il combattimento via terra sarà molto intenso e soprattutto corpo a corpo. Riguardo ai Merkava IV spiega al Pais che «sono semplici da guidare. Con due settimane di addestramento, qualsiasi militare potrebbe farcela». La vera sfida sta nelle manovre: oltre alle montagne di macerie lasciate dai raid aerei, ci sono gli ostacoli che Hamas può costruire. 

Come i tank aiuteranno la guerra nei tunnel

Dicevamo dei tunnel sotterranei, i luoghi più pericolosi per Israrele. La “metropolitana di Gaza” si estenderebbe per 500 chilometri sotto il territorio della Striscia, e funziona come bunker, posto di comando e un luogo al sicuro da dove mobilitare le milizie senza essere rilevati dai sistemi di sorveglianza israeliani. I carri armati serviranno a distruggere gli ingressi e le uscite di questi tunnel. 

 

Gli arsenali

Tra l'esercito israeliano e le milizie di Hamas non c'è paragone a livello di uomini e di arsenale. Di sicuro però Israele avrà bisogno di un'operazione multidimensionale che coinvolga i carri armati, ovviamente, ma anche la fanteria, l'artiglieria, gli attacchi aerei e quelli navali se vorrà avere la meglio. Il supporto della fanteria è necessario infatti per tenere i miliziani di Hamas lontani dalle retrovie dei carri armati.

Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 11:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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