Caraibi, scoperto relitto con tesoro da 20 miliardi di dollari: scatta la corsa a recuperarlo

Il leggendario galeone San Josè naufragò nel 1708 nel Mar dei Caraibi: è guerra giudiziara tra Colombia e Usa per la proprietà

Lunedì 6 Novembre 2023 di Laura Larcan
Caraibi, scoperto relitto con tesoro da 20 miliardi di dollari: scatta la corsa a recuperarlo

Una nave leggendaria, con tre alberi e 62 cannoni, che ha solcato (e dominato) i mari del XVIII secolo, un tesoro d’oro, argento e smeraldi affondato e scoperto a seicento metri di profondità nel Mar dei Caraibi, una battaglia giudiziaria e politica per la legittima proprietà, con la Colombia in prima fila contro una società americana. Una trama che sembra fare concorrenza alla saga dei Pirati dei Caraibi con buona pace di Jack Sparrow. Chissà se attirerà l’attenzione anche di Johnny Depp questa vicenda che sta infiammando la stampa internazionale come racconta il New York Post. Protagonista è una nave, quella che ormai viene definita come il “Santo Graal dei naufragi”, il galeone spagnolo San José che con 600 membri dell’equipaggio a bordo, affondò a circa 2000 piedi (più o meno 600 metri) l’8 giugno del 1708, durante una battaglia contro gli inglesi nella guerra di successione spagnola.

LA LEGGENDA

Il galeone è rimasto per secoli pura leggenda poiché la sua posizione esatta risultava sconosciuta. Fino a quando non è stato intercettato, però. Era il 2015 quando con un rover subacqueo un’equipe di ricercatori americani ha trovato e fotografato un giacimento di ceramiche, anfore, vasi, ma anche pietre preziose, rivestiti di strati di concrezioni di conchiglie. Non altro che il carico diffuso del galeone. Non a caso, il relitto è diventato noto come il “Santo Graal dei naufragi” per via del suo enorme tesoro. La questione ruota tutta intorno alla proprietà dell’enorme tesoro che si stima valga tra i 4 e i 20 miliardi di dollari. Come rivela il New York Post, il presidente colombiano Gustavo Petro ha ordinato alla sua amministrazione di ripescare la San José dal fondale del Mar dei Caraibi il prima possibile.

In sostanza, l’ambizione è quella di portare in superficie la nave prima della scadenza del suo mandato nel 2026. Operazione non da poco. E per accelerare, ha chiesto la formazione di un partenariato pubblico-privato. Ma non è così semplice.

LA PROPRIETA'

A chi appartiene il galeone? Tutto sembra ruotare intorno a chi l’avrebbe scoperto per primo. Un duello a colpi di rivendicazioni in aula di tribunale. Tutto ha avuto inizio nel 1981, quando la società americana Glocca Morra annunciò di aver scoperto il tesoro perduto della San Josè e rivelò le coordinate sul fondo dell’oceano alla Colombia con l’accordo che, una volta recuperato, avrebbe ricevuto metà della fortuna. Passano gli anni, ben 34, e nel 2015, l’allora presidente della Colombia Juan Manuel Santos riapre la partita, rivelando che la marina nazionale aveva trovato il vero relitto della San José in un luogo diverso sul fondo del mare. A questo punto, però, la Colombia non ha mai indicato le coordinate del cimitero della nave. In tutta risposta, la Glocca Morra (oggi divenuta la Sea Search Armada) controbatte che la Colombia avrebbe trovato parte dello stesso campo di reperti individuato la prima volta nel 1981.

Secondo la stampa americana, allora, «la società ha citato in giudizio la Colombia per metà del tesoro, ovvero 10 miliardi di dollari, secondo le sue stime, nell’ambito dell’accordo di promozione commerciale USA-Colombia». Ma il ministro colombiano della Cultura Juan David Correa ha precisato: «che i ricercatori del governo hanno visitato le coordinate condivise da Sea Search Armada e hanno concluso che non vi è alcun naufragio lì».

Ultimo aggiornamento: 17:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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