Raffreddore «lungo», studio rivela sintomi e cause degli impatti anche di un mese dopo infezioni respiratorie

I risultati della ricerca pubblicata sulla rivista EClinicalMedicine di Lancet hanno rilevato un “rischio simile” di sintomi a lungo termine come quelli del Covid

Venerdì 6 Ottobre 2023
Raffreddore «lungo», studio rivela sintomi e cause degli impatti a lungo termine dopo infezioni respiratorie

Dopo il long Covid, il "raffreddore lungo". Uno studio pubblicato sulla rivista EClinicalMedicine di Lancet hanno rilevato un «rischio simile» di sintomi a lungo termine come quelli del Covid anche per l'influenza. 

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Raffreddore lungo, i sintomi

Si tratta, secondo i ricercatori di infezioni respiratorie acute con sintomi a lungo termine. Alcuni dei sintomi più comuni includono tosse, mal di stomaco e diarrea più di quattro settimane dopo l'infezione iniziale. La gravità della malattia sembra essere un fattore chiave del rischio di sintomi a lungo termine.

Lo studio, condotto dalla Queen Mary University di Londra (QMUL), è stato pubblicato sulla rivista EClinicalMedicine di Lancet.

I risultati suggeriscono che potrebbero esserci impatti a lungo termine sulla salute dopo infezioni respiratorie acute non Covid come raffreddore, influenza o polmonite, fino ad oggi non riconosciute. Tuttavia, i ricercatori non hanno ancora prove che suggeriscano che i sintomi abbiano la stessa gravità o durata del Covid.

La ricerca

Spiega il professor Adrian Martineau, tra gli specialisti che hanno condotto la ricerca: «I nostri risultati potrebbero concordare con l’esperienza di persone che hanno combattuto con sintomi prolungati dopo aver avuto un’infezione respiratoria nonostante fossero risultate negative al Covid-19. La ricerca in corso sugli effetti a lungo termine del Covid-19 e di altre infezioni respiratorie acute è importante perché può aiutarci ad arrivare alla radice del motivo per cui alcune persone manifestano sintomi più prolungati di altre. In definitiva, questo potrebbe aiutarci a identificare la forma di trattamento e assistenza più appropriata per le persone colpite».

I numeri

Gli esperti hanno esaminato i dati di 10.203 persone che hanno preso parte allo studio Covidence UK sul coronavirus nella popolazione. Al momento dell'analisi, 1.343 avevano avuto un’infezione da Covid e 472 avevano avuto un’infezione respiratoria risultata negativa al Covid.

I risultati hanno mostrato che il 22% delle persone con Covid-19 ha sofferto di sintomi prolungati dopo l’infezione, così come il 22% di coloro che avevano un’infezione che non era Covid. Esisteva un “rischio simile di sintomi prolungati” indipendentemente dal fatto che fosse causato da un’infezione Covid o non Covid, hanno sottolineato i ricercatori.

Le conseguenze

Il professor Martineau sottolinea che le persone con Covid presenti nello studio avevano maggiori probabilità di soffrire di problemi di gusto e olfatto o vertigini rispetto a quelle senza. Soffrivano anche palpitazioni, sudorazione e perdita di capelli.

Quelli del gruppo non-Covid avevano maggiori probabilità di avere tosse o voce rauca rispetto alle persone con Covid. Entrambi i gruppi hanno sofferto di dispnea e affaticamento. Lo studio ha rilevato che quanto più grave è la malattia, tanto maggiore è la possibilità di avere sintomi a lungo termine. Tuttavia, i ricercatori hanno sottolineato che sono necessarie ulteriori ricerche per capire perché alcune persone soffrono mentre altre no.

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