Sorpresa. Il neo presidente argentino con la motosega in mano, Javier Milei (che durante la campagna elettorale aveva rivolto al Papa una raffica di orribili contumelie) ha ricevuto da Bergoglio una telefonata tattica, decisamente improntata alla realpolitik capace di riportare il dialogo tra Vaticano e Argentina su binari istituzionali e amichevoli.
Prima di decidere di candidarsi alla presidenza, Milei, ideatore di una politica ultraliberista e anti-peronista si è fatto notare per avere diretto attacchi al Papa mai visti prima. Lo shock in Argentina è stato enorme sentendo le offese (un «imbecille che difende la giustizia sociale», un «figlio di puttana che predica il comunismo» e «il rappresentante del malvagio sulla Terra») al punto che un gruppo di preti, oltre ad avere fatto campagna elettorale a favore dello sfidante peronista Massa, aveva organizzato una grande messa di riparazione per le offese al successore di Pietro. Il giornale argentino La Nacion ha riferito che la chiamata è durata otto minuti.
Argentina, i sostenitori di Milei festeggiano:
Francesco, 87 anni il prossimo 17 dicembre, ha fatto più di 40 viaggi fuori dall'Italia dalla sua elezione ma, per sua scelta, deve ancora visitare l'Argentina. Non c'è mai voluto andare per evitare contestazioni. Ora forse qualche spiraglio si potrebbe aprire.
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Quando Francesco ha chiamato, Milei stava registrando un'intervista televisiva. La sua futura Ministra degli Esteri, Diana Mondino, lo ha cercato personalmente all'Hotel Libertador - dove l'economista vive da diverse settimane - e gli ha chiesto di interrompere la registrazione per prendere parlare con il Papa. «Il Papa ha assicurato durante il colloquio che la salute, l'istruzione e la povertà sono questioni molto importanti. Javier Milei si è detto d'accordo e ha spiegato di essere convinto che i cambiamenti che intende realizzare saranno positivi per la popolazione», hanno spiegato i testimoni del dialogo. Il Papa ha inoltre affermato che per governare serviranno saggezza e coraggio. «Ho il coraggio, sto lavorando sulla saggezza», ha risposto il presidente eletto.