Usa, l'appello dei giuristi: «Omicidi afroamericani sono crimini contro l'umanità. Indaghi il Tribunale internazionale»

Martedì 27 Aprile 2021
Usa, l'appello dei giuristi: «Omicidi afroamericani sono crimini contro l'umanità»
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Un rapporto di 188 pagine, sì, ma soprattutto un appello. Dodici avvocati esperti di diritti umani, di diversi Paesi, hanno stilato un reporto sugli omicidi degli afroamericani da parte della polizia negli Stati Uniti. Per loro, si tratta di crimini contro l'umanità e in quanto tali devono essere perseguiti dal Tribunale penale internazionale. Nella relazione, in cui è stata analizzata la brutalità delle forze dell'ordine statunitensi nei confronti di uomini e donne afroamericane, si indica come «gli omicidi della polizia», ma anche «casi gravi di privazione di libertà fisica, tortura, persecuzione ed altre azioni disumane», inserite in un quadro di attacchi sistematici nei confronti degli afroamericani, costituiscano violazioni del diritto internazionale, che in alcuni casi arrivano ad essere crimini contro l'umanità.

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«Abbiamo esaminato tutti i fatti e concluso che vi sono situazione negli Stati Uniti per le quali è urgente lo scrutinio del Tribunale Penale Internazionale», ha spiegato al Guardian, Hina Jilani, giurista pachistana che è una dei 12 esperti che ha firmato il rapporto. Nel documento vengono messe sotto accusa diverse pratiche della polizia americana: il racial profiling, cioè il fermare e controllare persone solo in base alla loro razza, «l'allarmante uso sproporzionato di forza letale, non solo pistole ma anche taser contro gli afroamericani» e infine «la cultura dell'impunità» in cui hanno agito finora i poliziotti, che raramente sono stati considerati responsabili per le loro azioni.

Per i giuristi i metodi con cui la polizia immobilizzai sospetti, come la presa al collo, sono da equiparare a vere forme di tortura, e fanno riferimento al verdetto con cui Derek Chauvin è stato condannato per omicidio per aver fatto soffocato George Floyd tenendolo bloccato per nove minuti con il suo ginocchio sul collo.

Questo verdetto, ha aggiunto Jilani che è presidente della World Organisation against torture, «ha mostrato chiaramente che l'uso della forza durante l'arresto non solo è un comportamento disumano, ma equivale ad un tortura ed è potenzialmente letale», aggiunge

Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 08:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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