Matteo Alviti, l'inviato del Tg1 in Israele vivo per miracolo: «Dieci secondi e sarei morto». Poi il nuovo attacco durante la diretta

Il giornalista ha rischiato la vita durante un pesante attacco con razzi Qassam da parte di Hamas

Martedì 10 Ottobre 2023
Matteo Alviti, l'inviato del Tg1 in Israele è vivo per miracolo: «Dieci secondi e sarei morto»

Matteo Alviti, l'inviato del Tg1 ad Ashkelon, ha rischiato la vita. «Dieci secondi e sarei morto», ha raccontato il giornalista. Alviti, insieme all'operatore Maurizio Calaiò e alla producer Sahera Dirbas, è stato praticamente sfiorato da un pesante attacco con razzi Qassam da parte di Hamas.

Dopo che erano scesi dalla macchina, diversi razzi hanno colpito l'area dell'Hotel Regina nel quale Alviti e la sua troupe alloggiano. Una serie di razzi caduti a poca distanza dalla macchina di Alviti ha devastato il mezzo e distrutto un'altra auto. 

«La nostra macchina è stata investita da schegge - ha raccontato l'inviato in un servizio andato in onda nell'edizione del tg delle 20, mostrando le immagini dell'auto e della zona colpita -. Siamo usciti poco secondi prima che cadesse il missile. Sono ovviamente saltati gli air bag, ci sono ancora le chiavi infilate nel cruscotto».

Il secondo attacco durante la diretta del Tg1

Poi, durante il successivo collegamento in diretta, Alviti, mentre stava spiegando che un altro razzo era caduto davanti all'hotel e un terzo poco distante, è stato costretto a fuggire verso il bunker mentre le sirene avvertivano che era in corso un nuovo attacco. Subito dopo la conduttrice del tg, Giorgia Cardinaletti, ha comunque assicurato che la redazione era riuscita a mettersi in contatto con Alviti e che l'inviato stava bene.

Alviti è quindi stato raggiunto per telefono. «Stiamo tutti bene - ha detto -. Come spesso accade è suonato l'allarme e abbiamo pochi secondi per raggiungere zona del bunker, perché Gaza è a soli 10 chilometri e i razzi ci mettono pochissimo ad arrivare qui». L'inviato ha quindi aggiunto che «l'attacco all'hotel non è probabilmente un caso». «Abbiamo assistito a una telefonata anonima in arabo - ha rivelato -, nella quale l'uomo diceva: se fossi in voi, me ne andrei». «Non c'è ancora un bilancio di morti e feriti - ha concluso -. Più di cento razzi sono stati lanciati».

Ultimo aggiornamento: 12 Ottobre, 08:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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