Isis, uccise a Mosul 46 persone. Turchia bombarda curdi del Pkk

Martedì 14 Ottobre 2014
Isis, uccise a Mosul 46 persone. Turchia bombarda curdi del Pkk
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La bandiera nera dell'Isis che miliziani jihadisti avevano issato alcuni giorni fa sulla collina di Tel Shahir, alle porte di Kobane, nel nord della Siria, è stata rimossa. Lo testimoniano foto circolate oggi su Twitter, mentre fonti locali confermano che i curdi del Ypg sono riusciti a respingere le forze Isis di circa 4 km verso est. L'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) sottolinea tuttavia che i combattimenti continuano in alcune aree della città.



Quarantasei persone sono state uccise nelle ultime 48 ore dai jihadisti dello Stato islamico (Isis) a Mosul, in Iraq.
Lo riferiscono fonti della seconda città irachena conquistata dall'Isis. Citate dal quotidiano panarabo al Arabi al Jadid, edito a Beirut con fondi del Qatar, le fonti affermano che 12 vittime erano siriani accusati di «spionaggio» in favore della Coalizione anti-Isis




Curdi bombardati dai turchi. Aerei dell'Aviazione turca hanno bombardato obiettivi del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk) nel sud-est del Paese: si tratta del primo bombardamento dal cessate il fuoco dichiarato dai ribelli curdi nel marzo del 2013. Lo scrive Hurriyet online. Gli obiettivi colpiti si trovano nel distretto di Daglica, nella provincia di Diyarbakir. Secondo le autorità militari turche, l'azione ha voluto prendere di mira centri coinvolti in «assassinii, incidenti armati, ed attacchi contro basi della sicurezza», dopo le proteste della comunità curda della scorsa settimana, legate alla mancata azione di Ankara contro l'Isis che assedia la città curda siriana di Kobane. Secondo la stessa fonte, postazioni turche as Daglica erano state colpite da granate lanciate da miliziani del Pkk per tre giorni.




Una nuova formazione jihadista è nata a est di Damasco, frutto della scissione di decine di miliziani dalla Jabhat an Nusra, formazione qaedista presente in Siria. Lo riferiscono fonti degli insorti nazionalisti siriani citati stamani dal quotidiano panarabo-saudita ash Sharq al Awsat. Le fonti precisano che la nuova sigla, nota come al Ansar, è nata a Saqba, nella Ghuta orientale ed è guidata da ex combattenti della Nusra, usciti dalla formazione qaedista in polemica con la decisione dei vertici del gruppo di non allearsi con lo Stato islamico (Isis) durante gli attacchi aerei della Coalizione guidata dagli Stati Uniti.






Ultimo aggiornamento: 14:29

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