Hamas, chi lo finanzia? Criptovalute, soldi sulle navi ed enti di beneficenza: la rete globale da oltre 300 milioni

Ecco la fitta rete di finanziamento globale che ingrossa le casse dei miliziani

Lunedì 16 Ottobre 2023 di Marta Giusti
Hamas, chi lo finanzia? Criptovalute, contanti attraverso i tunnel ed enti di beneficenza: la rete globale da oltre 300 milioni

Hamas utilizza una rete di finanziamento globale per incanalare il sostegno di enti di beneficenza e nazioni amiche, facendo passare anche denaro attraverso i tunnel di Gaza o utilizzando criptovalute per aggirare le sanzioni internazionali. I miliziani ora però dovranno affrontare ancora più ostacoli per accedere ai fondi: all’inizio di questa settimana, la polizia israeliana ha infatti dichiarato di aver congelato un conto bancario della Barclays che secondo le autorità era collegato alla raccolta fondi di Hamas e di aver bloccato le numerose tranche in moneta digitale utilizzati per raccogliere donazioni. Ed è così che la mossa di Israele ha portato alla luce una complessa rete finanziaria, in parte legittima, in parte nascosta, che costiuisce il patrimonio del Movimento di resistenza islamica (e del suo governo).

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Il patrimonio

Matthew Levitt, un ex funzionario statunitense specializzato nell'antiterrorismo, ha stimato che la maggior parte del budget di Hamas, pari a oltre 300 milioni di dollari, provenisse dalle tasse sulle imprese, così come da Paesi tra cui Iran e Qatar o da enti di beneficenza.

Lo scorso febbraio, il Dipartimento di Stato ha affermato che Hamas raccoglie fondi in altri paesi del Golfo e riceve donazioni da palestinesi, altri espatriati e dai suoi stessi enti di beneficenza. Hamas, sanzionato come organizzazione terroristica dagli Stati Uniti e da paesi come la Gran Bretagna, ha utilizzato sempre più criptovalute, carte di credito o accordi commerciali artificiosi per evitare l’aumento delle restrizioni internazionali. «Il gruppo è stato ed è uno degli utilizzatori di criptovalute di maggior successo per il finanziamento del terrorismo», ha affermato Tom Robinson, cofondatore della società di ricerca blockchain Elliptic.

Le criptovalute

Dopo i combattimenti del maggio 2021, gli indirizzi crittografici controllati da Hamas hanno ricevuto più di 400.000 dollari, ha affermato l'azienda d'analisi finanziaria TRM Labs. Le milizie, come riporta il Wall Street Journal, avrebbero raccolto milioni di dollari in criptovalute nell'anno che ha preceduto l'assalto. La Palestinian Islamic Jihad ha ricevuto 93 milioni in valute digitali dall'agosto 2021 allo scorso giugno. In un arco temporale simile Hamas ha ricevuto 41 milioni. Le transazioni, afferma il quotidiano americano, mettono in evidenza le difficoltà degli Stati Uniti e di Israele a tagliare alle due organizzazioni l'accesso a fondi stranieri.

 

Navi e metalli preziosi

Ma è anche attraverso gli alleati che Hamas è riuscita a far arrivare denaro a Gaza. Il Dipartimento di Stato americano ha affermato che l’Iran fornisce fino a 100 milioni di dollari all’anno a sostegno dei gruppi palestinesi attraverso società di comodo, transazioni di spedizione con navi e metalli preziosi. L’anno scorso, Hamas aveva creato una rete segreta di società che gestivano investimenti per 500 milioni di dollari in aziende dalla Turchia all’Arabia Saudita, ha affermato il Ministero del Tesoro degli Stati Uniti, annunciando sanzioni contro le aziende nel maggio 2022. Israele accusa da tempo i governanti religiosi iraniani di alimentare la violenza fornendo armi ad Hamas. Teheran, che non riconosce Israele, afferma di dare sostegno morale e finanziario al gruppo.

Il Qatar

Anche il Qatar, ricco di gas, ha pagato centinaia di milioni di dollari a Gaza dal 2014, spendendo ad un certo punto 30 milioni di dollari al mese per aiutare a gestire l’unica centrale elettrica dell’enclave e per sostenere le famiglie bisognose e i dipendenti pubblici .«Gli aiuti del Qatar forniscono 100 dollari alle famiglie palestinesi più povere e prolungano il periodo di elettricità durante un giorno a Gaza», ha detto un funzionario del Qatar in risposta a una richiesta di commento del governo, Il Qatar cammina sul filo del rasoio in politica estera, ospitando la più grande base militare americana della regione, i Talebani e altri gruppi, proponendosi spesso come mediatori.

I contanti (e le regole)

I finanziamenti del Qatar per Gaza passano effettivamente attraverso Israele. Funzionari israeliani e delle Nazioni Unite trasportano denaro contante oltre il confine con Gaza. Il denaro viene distribuito direttamente alle famiglie bisognose e ai dipendenti pubblici di Gaza e ogni famiglia o individuo deve firmare accanto al proprio nome di aver ricevuto il denaro. Una copia di quel foglio va a Israele, una all’ONU e l’altra al Qatar. «Gli aiuti del Qatar alla Striscia di Gaza sono pienamente coordinati con Israele, le Nazioni Unite e gli Stati Uniti", ha detto il funzionario del governo del Qatar. Negli ultimi anni, il Qatar ha acquistato carburante da Israele per l’unica centrale elettrica di Gaza. Ha anche inviato carburante egiziano che Hamas può rivendere, utilizzando il ricavato per gli stipendi. Stephen Reimer del think tank Royal United Services Institute, ha previsto che nuovi tentativi di limitare completamente l'accesso del gruppo ai canali finanziari formali avrebbero avuto un successo limitato. "Le loro tattiche finanziarie sono cresciute per aggirare questi problemi».

Ultimo aggiornamento: 19:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA