Striscia di Gaza: cos'è, chi governa e perché è al centro della questione mediorientale

E' una delle zone più densamente popolate al mondo

Domenica 8 Ottobre 2023
Striscia di Gaza: cos'è, chi governa e perché è al centro della questione mediorientale

Striscia di Gaza, perché e dov'è questa exclave così importante per la questione mediorientale? L'operazione Alluvione Al-Aqsa e l'attacco di Hamas contro Israele ha riportato gli occhi di tutto il mondo su quest'area. Si tratta di un lembo di terra (ecco perché letteralmente denominata striscia) lungo 41 chilometri. Gaza è al centro del conflitto israelo-palestinese da 70 anni. Vediamo perché.  

Cos'è la Striscia di Gaza e dove si trova

La Striscia di Gaza è un’exclave del territorio palestinese, confinante con Israele ed Egitto e da anni è oggetto di contesa tra Tel Aviv e Ramallah (capitale de facto palestinese). A Gaza e in Cisgiordania non si celebrano le elezioni dal 2007. Da quell'anno è governata dall'organizzazione terroristica Hamas ed è sottoposta a embargo via terra e via mare. A Gaza c'è il braccio operativo di Hamas: le Brigate Ezzedin al-Qassam

È una delle zone più densamente popolate al mondo.

Striscia di terra di soli 360 km², la Striscia di Gaza conta da sola ben 1,8 milioni di abitanti palestinesi e confina a sud-ovest con l’Egitto e a est con Israele che la ottenne nel 1967, dopo la guerra dei sei giorni, un conflitto arabo-israeliano che vide opposti in prima linea proprio Israele e l’Egitto. Israele decide di abbandonare la striscia nel 2005. Dal 2012 è stata riconosciuta formalmente dall'Onu come parte dello Stato di Palestina, entità statale semi-autonoma, che in base alla Corte dell’Aja comprende Gaza, Cisgiordania, e Gerusalemme Est (ufficialmente la capitale). 

Chi governa a Gaza?

La Striscia di Gaza è stata occupata militarmente dal 1967 al 2005 da Israele. Nel 2007, due anni dopo il ritiro israeliano, l'organizzazione terroristica Hamas ha preso il controllo della Striscia e da allora le frontiere sono sigillate: non si entra e  non si esce, via aria e via mare, per andare in Israele. Oggi a Gaza oltre l’80% della popolazione vive grazie agli aiuti umanitari, mentre il tasso di disoccupazione sfiora il 50%.  

A Gaza, il numero più alto di rifugiati palestinesi dopo la Giordania

La questione dei rifugiati palestinesi risale alla Nakbah, ovvero l’esodo forzato di circa 700mila arabi palestinesi durante la guerra del 1948-49. L’Organizzazione delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione (UNRWA) definisce “rifugiato palestinese” una persona «il cui normale luogo di residenza è stata la Palestina tra il giugno 1946 e maggio 1948, che ha perso sia l’abitazione che i mezzi di sussistenza a causa della guerra arabo-israeliana del 1948». I rifugiati palestinesi sono quasi sei milioni e sono dislocati in tutta la regione e non solo. Oltre un terzo vive in campi profughi in Giordania, Libano, Siria, Cisgiordania, nella striscia di Gaza (1 milione e 600mila persone) e a Gerusalemme Est.

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