Body scanner, scoppia la polemica: "Potevamo vedere i particolari legati agli organi sessuali"

Domenica 2 Febbraio 2014
Body scanner, scoppia la polemica: "Potevamo vedere i particolari legati agli organi sessuali"
2
NEW YORK - Una nuova polemica sta investendo l'ambiente della sicurezza negli aeroporti statunitensi.



«Mi accorsi presto che stavo lavorando in un'agenzia senza morale. Ogni giorni compivamo abusi ai danni della fiducia della gente e dei contribuenti».

A raccontarlo è Jason Edward Harrington, un ex agente della Tsa, la Transportation Security Agency, cioè l'organizzazione federale che si occupa della sicurezza negli aeroporti. Una sorta di 'coming out', di confessione in prima persona, di autodenuncia che ha del clamoroso, pubblicata dalla rivista di Politico.com in un pezzo dal titolo inquietante: «Cara America, ti ho vista nuda. E ci facevamo quattro risate». Il riferimento alla nudità è in relazione ai controversi 'body scanner', a cui tutti devono sottoporsi negli aeroporti americani. «Grazie a quella macchina potevamo vedere ogni piercing, anche quelli nelle parti intime. O particolari legati agli organi sessuali. E ricordo quante risate tra di noi». Poi c'era anche una sorta di linguaggio interno per segnalare ragazze particolarmente carine: quelle molto belle venivano segnalate come 'codice rosso', quelle 'così cosi come 'codice giallo'. Ma la testimonianza va molto oltre la questione della privacy. L'ex agente, che prestava servizio all'aeroporto internazionale O'Hare di Chicago, racconta di controlli speciali sulla base del passaporto o della razza del passeggero. »Durante il nostro addestramento ci hanno insegnato a ripetere a memoria, come una filastrocca, la lista dei paesi 'cattivi' in ordine alfabetico: Siria, Algeria, Afghanistan, Iraq, Iran, Yemen e Cuba, Libano, Libia, Somalia Sudan e gente della Corea del Nord. Tutti coloro venivano da questi Paesi dovevano passare necessariamente da un controllo particolare, una perquisizione personale e un esame lungo e dettagliato dei loro bagagli«. Ma le pratiche discutibili della Tsa a volte avevano anche americani tra le loro vittime. Harrington racconta di quando dovette confiscare una bottiglia di champagne a un gruppo di soldati appena sbarcati dall'Afghanistan. »Serviva per festeggiare l'arrivo di uno di loro, un soldato giovane, decorato, che stava in sedia a rotelle. Non aveva ambedue le gambe, che erano saltate in aria in seguito allo scoppio di un Ied, uno di quegli ordigni artigianali fatti esplodere ai margini delle strade. Stava per essere festeggiato dai suoi cari perchè comunque era tornato a casa, anche se senza gambe. E noi - sottolinea l'agente - gli sequestrammo lo champagne, in nome della Sicurezza Nazionale«. Rivelazioni a cui la Tsa ha reagito con una nota, in cui non si contestano gli abusi, ma si ricorda anche che le pratiche raccontate sono state ormai soppresse da tempo.

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci