Istat, Pil all'1.2%: l'Italia cresce, ma senza giovani. Gli stipendi bassi provocano la fuga dei talenti

Sabato 8 Luglio 2023, 00:01 - Ultimo aggiornamento: 09:39
Istat, Pil all'1.2%: l'Italia cresce, ma senza giovani. Gli stipendi bassi provocano la fuga dei talenti
di Giacomo Andreoli e Michele Di Branco
1 Minuto di Lettura

L’Italia è in ripresa, con il Pil in aumento dell’1,2% quest’anno e dell’1,1% nel 2024. Cresce più della media europea, ferma all’1%. Lo segnala il rapporto 2023 dell’Istat, che sottolinea però come i nostri giovani fatichino ad imporsi sui cugini europei. La crisi del lavoro e di competitività porta sempre di più alla fuga dei cervelli. Nel 2019 abbiamo raggiunto un picco di flussi migratori verso l’estero: 180mila. Dal 2012 al 2021, poi, sono espatriati 337mila giovani tra i 25 e i 34 anni. Un fenomeno che solo in parte si sta attenuando.
Un dato su tutti è allarmante: nel 2022 quasi un quinto della popolazione compresa tra i 15 e i 29 anni non studia, non lavora e non è inserito in percorsi di formazione. Si tratta dei cosiddetti Neet. E ancora: il 47,7% dei 18-34enni mostra almeno un segnale di sofferenza in uno degli elementi chiave del benessere (istruzione e lavoro, coesione sociale, salute, benessere soggettivo e territorio). Così, come sottolinea il presidente facente funzioni dell’Istat, Francesco Maria Chelli, «iniziare una vita autonoma e formare una nuova famiglia è sempre più un percorso ad ostacoli». Questo in uno scenario in cui gli stipendi dei lavoratori dipendenti in molti settori inseguono con il fiato corto l’inflazione, che sta pesando sul potere d’acquisto delle famiglie.

© RIPRODUZIONE RISERVATA