Le tappe
Per la prima volta l’Agenzia delle Entrate - Riscossione, quella che un tempo si chiamava Equitalia, e il cui compito è recuperare i soldi delle tasse non pagate, potrà avere un accesso «mediante collegamento telematico diretto» alle disponibilità sui conti correnti dei contribuenti italiani. In pratica potrà sapere in ogni momento, quanti soldi ognuno ha in banca. Fino ad oggi non era così. L’unica informazione che l’Agenzia poteva avere, era soltanto se il contribuente era titolare o meno di un conto.
Poi doveva contattare la banca e chiedere se c’erano disponibilità. Solo a quel punto, l’Agenzia delle Entrate -Riscossione, avrebbe fatto scattare le “ganasce” al conto, pignorandolo. Adesso, invece, la procedura sarà decisamente più semplice. Il Fisco potrà agire a colpo sicuro, riducendo il rischio che il debitore “intuisca” l’arrivo dell’Agenzia e prosciughi prima il conto corrente. Lo strumento messo in campo, insomma, è potente. E per questo la norma inserita nella manovra si preoccupa di mettere le mani avanti, e avvisare che sarà usato con giudizio, predisponendo tutte le misure necessarie «per la protezione dei dati personali», oltre a misure di «garanzia a tutela dei diritti e delle libertà degli interessati». Anche il pignoramento sarà quasi automatico («senza indugio» specifica la norma) e avverrà telematicamente.