Renzi: «In tre mesi rotto l'incantesimo che bloccava il parlamento. Con Jobs act segnali di ripartenza»

Mercoledì 18 Marzo 2015
Renzi: «In tre mesi rotto l'incantesimo che bloccava il parlamento. Con Jobs act segnali di ripartenza»
7
La riduzione del cuneo fiscale e il Jobs act «stanno portando i primi segnali di ripartenza, che sono ancora timidi, possono essere valorizzati e devono essere a tutti i costi inseriti in una scelta ancora più forte di politica economica europea». Così il premier Matteo Renzi al Senato.



Il Consiglio europeo che si apre domani sarà un «momento di verifica e ripartenza» perché serve «una scelta ancora più forte di politica economica europea». Ma dopo il termine del semestre italiano di presidenza dell'Ue si può registrare un «oggettivo cambio di clima, oltre che un cambio di passo», ha detto ancora Renzi.



Sono cinque i «fattori di oggettiva ripresa economica» in Europa in questo momento: il piano Juncker, la «comunicazione sulla flessibilità», il Qe della Bce, il rapporto di cambio euro/dollaro e il prezzo del petrolio, ha spiegato il premier.



Citando tra l'altro «l'avanzamento delle riforme» in Italia, il premier ha aggiunto che «quattro di questi fattori, a parte il prezzo del petrolio, derivano dalla capacità che avuto la politica italiana di modificare la politica europea».



«Mi permetto di dire anche a coloro che non sono d'accordo con le scelte del governo, che non si può negare che il semestre di presidenza dell'Ue, con un cambiamento di vocabolario da rigore e austerity a crescita e riforme, ha consentito di creare un clima nel quale si è potuto finalmente voltare pagina», ha insistito Renzi.



«È davvero cambiato il clima di fiducia degli italiani sulla situazione economica ma anche sulla possibilità della politica italiana di incidere nei processi europei e italiani. La scommessa di restituire centralità alla politica ha visto, su settori diversi e con opinioni diverse, prevalere l'idea che finalmente la politica potesse fare la propria parte per cambiare le cose», ha continuato Renzi, che parlando delle riforme in Italia e in Europa ha detto: «Possiamo fermarci? Assolutamente no».



Negli ultimi tre mesi, da dicembre, «il parlamento italiano ha interrotto quell'incantesimo che sembrava incastrarlo in stallo», ha poi sottolineato il premier parlando del progresso fatto sulle riforme.



«Non vedo elemento più simbolico che l'elezione del presidente della Repubblica: ha dimostrato che c'è un Parlamento nelle condizioni di operare le scelte necessarie. Poi ognuno può decidere se le condivide o meno», ha sottolinea il presidente del Consiglio.

Ultimo aggiornamento: 19 Marzo, 10:43

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci